Notizia di Giorgio Pannuzzo

Tanta attività e qualche significativa novità esplorativa nelle ultime settimane dal M. Arera, a cura del GSB le Nottole, con il prezioso sostegno di GEC-Genepi e amici vari di altri gruppi (GS V. Intelvi – SC Orobico – SC Lovere – GG Milano SEM – GS M.Orfano).
Molto apprezzata l’esaltata partecipazione di alcuni ex corsisti, prematuramente svezzati a conoscere le cose della vita
immediatamente dopo il conseguimento dell’agognato attestato…

–Aracnofobia: Proseguite le disostruzioni in questa piccola cavità tettonica che “aspira” a diventare ingresso alternativo del sottostante Abisso dei due Increduli (-500), possibilità tutte da valutare.

–Lacca della Seggiovia: Proseguono in questo buchetto (-30), strategicamente posizionato vicino alla verticale di F. Zappa, le sedute disostruttive dedicate alla ventosa finestra di -10, l’eco mostruoso che ritorna dall’altra parte della fessura è sempre più vicino, forse una o due uscite ancora per passare…

–Abisso F. Zappa: Continuano le risalite nel nuovo ramo laterale da poco aperto, siamo a circa +30 rispetto all’ingresso, partendo da -60. Il ramo prosegue verso l’alto, in cima ad una bella saletta con aragoniti, ma ci sono anche 2-3 possibili disostruzioni con aria nelle parti basse. Invariato al momento il dislivello complessivo (230m).

–Laca di Muradei: Finalmente “bucato” il passaggio soffiante in fondo alle “Deviazioni di D. Rigoberto” (-160), proprio ieri un bel festivo infrasettimanale affollato e operoso ha fruttato l’addomesticamento di alcuni passaggi intermedi e soprattutto l’esplorazione di una nuova serie di saltini (5m, 10m, 15m) con ambienti belli e fungillosi. Il nuovo fondo lascia probabilmente invariata la profondità complessiva (-198), ma una fessura con discreta aria potrebbe offrire nuove emozioni, sempre se decideremo di investirci con ulteriori fatiche disostruttive. Un interessante arrivo d’acqua (momentaneamente inattivo) occhieggia all’inizio della nuova sequenza di pozzi, facilmente raggiungibile con pochi fix di artificiale, e probabilmente è proprio da lì che arriva la gran parte dell’aria smarrita lungo la discesa. Nonostante il risultato, tutt’altro che disprezzabile, resta un pizzico di delusione: ormai eravamo irrazionalmente convinti che non si frapponessero ulteriori ostacoli verso la giunzione col vicino Abisso dei due Increduli.

La carne al fuoco è ancora tanta, per fortuna stiamo incassando i primi dividendi di molti lavori intrapresi da mesi o anni, li consideriamo acconti, in attesa di qualche nuovo colpo grosso.

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