Uno studio globale rivela la preoccupante diminuzione delle riserve idriche sotterranee, ma offre esempi virtuosi di gestione efficace

Le riserve idriche sotterranee del nostro pianeta stanno affrontando una sfida senza precedenti a causa dei cambiamenti climatici, della crescita demografica e delle attività umane.

Un’analisi dettagliata condotta su quasi 1700 falde acquifere in tutto il mondo ha rivelato un declino significativo delle riserve idriche, con un’accelerazione preoccupante a partire dagli anni duemila.

Tuttavia, non tutto è perduto. Lo studio, pubblicato sulla rivista “Nature”, offre anche esempi istruttivi di come una gestione oculata possa preservare queste preziose risorse naturali.

La ricerca, condotta da un team internazionale di esperti, è stata un’impresa titanica che ha richiesto tre anni di lavoro e l’analisi di dati provenienti da oltre 170.000 pozzi di monitoraggio delle falde acquifere, coprendo un arco temporale di 40 anni.

I risultati sono stati complessi, ma illuminanti.

I ricercatori hanno scoperto che il livello delle acque sotterranee è diminuito in modo significativo nel 71% delle falde analizzate, iniziando almeno dal 1980.

Più di due terzi di queste falde si stanno riducendo di dieci centimetri all’anno, mentre una decima parte sta subendo un calo accelerato di 50 centimetri all’anno.

Inoltre, i dati hanno evidenziato un’accelerazione preoccupante del declino delle riserve idriche a partire dal 2000.

Questa situazione rappresenta una grave minaccia per le società umane, soprattutto nelle regioni aride del mondo come la California, la Spagna, gran parte del Mediterraneo, l’Australia e l’Iran, dove l’agricoltura dipende pesantemente dalle acque sotterranee.

È in queste aree che le riserve stanno diminuendo rapidamente.

Inoltre, il problema si aggrava ulteriormente quando l’agricoltura estensiva agisce in sinergia con il riscaldamento globale, aumentando la richiesta di acqua per le colture.

Se a ciò si aggiunge la diminuzione delle precipitazioni causata dai cambiamenti climatici, si riduce la quantità di acqua che normalmente si infiltrerebbe naturalmente nelle falde acquifere per compensare l’estrazione umana.

La Banca Mondiale considera le acque sotterranee una “assicurazione della natura”, poiché proteggono la sicurezza alimentare, riducono la povertà e favoriscono la crescita economica. La ricerca dimostra che questa preziosa risorsa è minacciata dall’eccessivo sfruttamento.

Fortunatamente, lo studio offre anche esempi di successo nella gestione delle acque sotterranee.

Ad esempio, in Spagna è stato costruito un acquedotto che alimenta la falda acquifera di Los Arenales, consentendo il suo rifornimento.

In Arizona, l’acqua viene deviata dal fiume Colorado per ricaricare altre falde acquifere, anche se ciò può influire negativamente sul delta del fiume.

Un altro esempio virtuoso è rappresentato dal bacino di Bangkok, in Thailandia, dove la gestione delle acque sotterranee ha invertito la tendenza al declino.

Gli esperti avvertono che la situazione delle falde acquifere in Italia è complessa e varia da caso a caso.

È necessario uno studio approfondito per valutare lo stato di conservazione di ogni singolo acquifero italiano.

La crisi delle falde acquifere rappresenta una minaccia crescente per l’umanità, ma lo studio dimostra che gli esseri umani possono invertire la tendenza con sforzi consapevoli e concentrati.

Fonte: https://www.lescienze.it/news/2024/02/07/news/stato_acquiferi_globali-15057323/

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