Prima di tutto pubblichiamo una cartina che può rendere l’idea della zona in cui si stanno cercando i bambini e cerchiamo di fare le dovute considerazioni da speleologi.
Io (Andrea Scatolini) non sono un soccorritore e non sono neanche uno speleosub, quindi potrei dire cose sbagliate, inesatte, e potrei fare delle considerazioni senza sapere realmente niente della situazione.
Questa è la cartina:

La cartina finalmente riesce a dare il senso, forse, di questa tragedia che si sta consumando giorno per giorno in Thailandia, e anche se si trovassero i bambini vivi, secondo me, sempre di tragedia si tratta, perchè mette in luce l’incapacità dei soccorritori.

Confrontando la cartina reale con questa schematica che è stata diffusa precedentemente ci rendiamo conto un pò meglio del casino:

Diciamo subito che i soccorritori sono riusciti a percorrere solo il primo tratto allagato, di 1300 metri, arrivando al “punto 3” indicato come “galleria 3” nel secondo schema. per Pattaya Beach dove si spera di trovare i ragazzi mancano almeno altri 3 km.
Galleria 1, 2, 3 e Pattaya Beach in realtà sono gli unici punti non allagati, quindi gli unici punti dove i ragazzini potrebbero aver trovato scampo dalla piena.

Nel secondo schema è indicato dove sono stati ritrovati indumenti, pantofole e cellulare: Nella “galleria 1” neanche segnata sulla cartina, quindi, a meno di 800 metri dall’ingresso.
Mille uomini dell’esercito Thailandese per giorni e giorni hanno steso tubi, cavi elettrici e pompe per svuotare il lungo sifone che porta alla “galleria 2”, dove sono state individuate impronte di mani… di chi? Non si sa, ma bisogna considerare che la grotta è molto frequentata e le impronte di mani potrebbero averle lasciate anche altri. Non si sa. “Galleria “2”, ad 800 metri dall’ingresso.

Nei giorni seguenti, si è riusciti ad arruivare alla “galleria 3” a 1300 metri dall’ingresso, raggiunta dagli incursori dell’esercito Thailandese. Poi sono arrivati gli speleosub inglesi, che hanno fatto delle immersioni.

Da li, al prossimo punto fuori dall’acqua più avanti, ci sono 3 km che da quanto sappiamo non sono stati percorsi da nessuno dei soccorritori, anche se sul posto ci sono alcuni degli speleosub più forti del mondo. 3 km verso l’unica possibilità di trovare i bambini vivi: a Pattaya Beach che sembra alquanto improbabile che 13 ragazzi e ragazzini con una piena in corso riescono a passare in punti dove le idrovore dei soccorritori non riescono ad abbassare il livello. Per chi non sa niente di speleologia subacquea, ci sono grotte e complessi allagati che superano i 100 km, e sono stati esplorati e percorsi dagli speleosub. Allora bisogna incominciare a chiedersi “che problemi ci sono per gli speleosub per fare 3 km di sifone?” certo che ci sono problemi… ma gli speleosub sono in grado di risolverli…

Sul posto sono arrivati poi i soldati americani (chissà magari bombardano… a volte risolve situazioni difficili…) speleosub australiani e sembra anche di altri paesi stranieri.

Gli sforzi dei soccorritori, incapaci di procedere dentro una grotta allagata, si sono concentrati all’esterno: è stato fatto un buco largo 10 cm alla fine della grotta… per far uscire l’acqua. E’ stata fatta una trivellazione da fuori che (forse) ha raggiunto la sala di pattaya beach e attraverso il buco sono stati mandati giù dei kit di sopravvivenza, senza sapere dove sono stati mandati esattamente, e neanche se qualcuno li ha raccolti.

All’esterno altre ipotesi palliative hanno mandato gli speleologi a calarsi in pozzi (grotte verticali) sulle montagne che forse potrebbero essere probabili ingressi sconosciuti. Si è lavorato anche su una strettoia 30×50 cm…

E’ stato fatto tutto, tranne prendere una squadra di speleosub esperti e fargli percorrere tre chilometri per andare a vedere se nella “Pattaya Beach” ci fossero i dispersi.

La sensazione di molti speleologi, tra una chiacchiera da bar e una sigaretta, è che l’organizzazione dei soccorsi in mano ai militari è assolutamente sballata. Per incompetenza, imperizia, e scarsa fiducia nei soccorritori veri (speleosub) che gli sono arrivati da fuori.

Siamo al nono giorno dalla scomparsa dei ragazzini, e ancora la questione è quanto è il livello dell’acqua, mentra sono state dislocate dentro la grotta percorribile decine, centinaia di bombole di ossigeno, poste ogni 50 metri, per permettere a chi non è speleosub di respirare… ecco. Questa è una pazzia, che solo un militare può concepire.

Oggi il tempo sembra buono, non pèiove, le pompe buttano fuori acqua, il livello si abbassa… si spera di “trovare i dispersi” a Pattaya Beach…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *