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Uno studio nei Parchi Reali del Piemonte rivela come il rumore artificiale riduca l’attività dei chirotteri, minacciando la biodiversità notturna

Nel 2023, un gruppo di ricercatori ha condotto uno studio nei Parchi Reali del Piemonte per indagare gli effetti del rumore antropico sulle comunità di chirotteri, ovvero i pipistrelli. Lo studio ha coinvolto un team composto da D. Trombin, R. Miraglino, L. Morra, P. Grieco e S. Bertolino, appartenenti all’Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi – DBIOS), ad AI Engineering e al progetto TELT – Tunnel Euralpin Lyon Turin.

Un esperimento acustico sul campo

L’esperimento è stato condotto nei pressi del comune di Varisella (TO), utilizzando una sorgente sonora dodecaedrica che emetteva rumore bianco a 110 dB. Il team ha impiegato la metodologia Before/After-Control/Impact (BACI) per confrontare le variazioni nell’attività dei pipistrelli tra un’area di trattamento e una di controllo. Sono stati posizionati bat detector automatici a distanze variabili (25, 50, 100 e 200 metri dalla sorgente), registrando i contatti/ora in tre fasi: due notti di silenzio, quattro notti con disturbo acustico e sette notti di ritorno al silenzio.


Meno pipistrelli dove c’è rumore

I risultati parlano chiaro: il rumore ha un impatto negativo e localizzato. È stata osservata una diminuzione significativa dell’attività dei pipistrelli entro un raggio di 50 metri dalla sorgente sonora. In particolare, le specie Pipistrellus kuhlii/nathusii e Pipistrellus pipistrellus hanno mostrato un marcato calo nell’attività durante le notti disturbate. Al contrario, nell’area di controllo (senza rumore) l’attività si è mantenuta più stabile.


Conseguenze ecologiche rilevanti

I pipistrelli sono fondamentali per gli ecosistemi notturni: controllano le popolazioni di insetti e contribuiscono alla dispersione dei semi. Questo studio fornisce prove dirette sul campo dell’impatto negativo che il rumore antropico può avere sulla fauna selvatica, specialmente su gruppi ecologicamente sensibili come i chirotteri.


Verso strategie di tutela acustica

Lo studio sottolinea la necessità di integrare la dimensione sonora nella gestione e conservazione della fauna, soprattutto nelle aree naturali protette. L’inquinamento acustico, spesso trascurato, può compromettere il comportamento, l’attività e quindi la sopravvivenza di molte specie. Sensibilizzare le amministrazioni e l’opinione pubblica su questi aspetti è essenziale per una gestione ambientale più responsabile.


Fonte:
Trombin, D., Miraglino, R., Morra, L., Grieco, P., & Bertolino, S. (2023). Impatto del rumore antropico sulla comunità di chirotteri.
Studio condotto dall’Università degli Studi di Torino – DBIOS, AI Engineering, e TELT nell’ambito delle attività dell’Ente di Gestione delle Aree Protette dei Parchi Reali.
Parchi Reali: https://www.parchireali.it/ricerche/impatto-del-rumore-antropico-sulla-comunita-di-chirotteri/

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