Un team internazionale di ricercatori, guidato da Sara Callegaro dell’Università di Oslo, ha analizzato il legame tra il vulcanismo e l’estinzione dei dinosauri, pubblicando i risultati sulla prestigiosa rivista scientifica.

Nell’ambito degli eventi che hanno segnato la fine dell’era mesozoica, un nuovo studio condotto dall’Università di Trieste, in collaborazione con altre istituzioni di ricerca di fama internazionale, ha approfondito il ruolo del vulcanismo nell’estinzione di massa dei dinosauri.

I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “Science Advances”.

Finora, la comunità scientifica ha discusso principalmente due possibili cause dell’estinzione dei dinosauri: l’impatto di un asteroide e l’eruzione vulcanica di basalti continentali, noti come del Deccan, nell’odierna India.

Il nuovo studio si concentra sul vulcanismo e cerca di definire meglio il suo ruolo attraverso la ricostruzione dei volumi di gas liberati durante l’eruzione.

Il team di ricercatori, guidato da Sara Callegaro dell’Università di Oslo, ha condotto un’indagine approfondita per valutare la quantità e il tipo di gas rilasciato nell’atmosfera durante l’eruzione vulcanica.

La ricerca ha coinvolto anche scienziati delle Università di Trieste, Padova e Napoli, nonché istituzioni di ricerca in Canada, negli Stati Uniti e in Svezia.

Secondo Angelo De Min, docente al Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze dell’UniTS, uno dei firmatari dello studio, esiste una diretta correlazione tra gli eventi magmatici estesi e le estinzioni di massa. Oltre alla CO2, il vulcanismo rilascia altri gas, come fluoro e zolfo, che possono influenzare il clima globale, portando a fenomeni noti come “inverni vulcanici”.

Calcolare la quantità e la composizione dei gas rilasciati durante un’eruzione vulcanica avvenuta milioni di anni fa è un compito estremamente complesso.

Tuttavia, il team di ricerca ha adottato un approccio innovativo: hanno analizzato i cristalli di pirosseno formatisi nella lava, poiché la quantità di gas contenuta in questi cristalli è correlata alla quantità totale rilasciata nell’atmosfera.

Grazie all’utilizzo di tecnologie sofisticate, come la luce di Sincrotrone e la SIMS (Secondary Ion Mass Spectrometry), i ricercatori sono riusciti a ottenere importanti informazioni sulla presenza di zolfo nella regione dell’altopiano del Deccan.

Questa zona è particolarmente interessante perché è qui che si è accumulato un grande volume di rocce magmatiche, noto come LIP, durante il periodo di estinzione dei dinosauri.

L’ipotesi formulata dagli scienziati è che i successivi eventi climatici caratterizzati da un abbassamento delle temperature, causati dalla presenza di elevate concentrazioni di zolfo nell’atmosfera, abbiano favorito l’estinzione di massa dei dinosauri.

Lo studio condotto da Sara Callegaro, in collaborazione con esperti come Don R. Baker, Paul R. Renne, Leone Melluso, Kalotina Geraki, Martin J. Whitehouse, Angelo De Min e Andrea Marzoli, fornisce quindi nuove evidenze sul ruolo del vulcanismo nell’estinzione dei dinosauri durante l’era mesozoica.

Questi risultati contribuiscono a una migliore comprensione dei fenomeni che hanno modellato la storia del nostro pianeta.

Fonte: https://www.science.org/doi/10.1126/sciadv.adg8284

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