Breve riepilogo delle ultime attività del GSB le Nottole nei massicci dell’Arera e del Grem (prealpi Bergamasche).

–Negli ultimi mesi ci siamo dedicati prevalentemente alla Lacca della Seggiovia, con sviluppi lenti ma costanti e decisamente positivi.
Nell’ultimo week-end è stata completata la topografia del ramo principale della cavità, adesso il dislivello ufficiale è di 271 metri.
Questo abissetto comincia ad assumere sempre più importanza nel reticolo carsico dell’Arera, e non solo per profondità.
In effetti gli ambienti che si incontrano da – 200 in giù sono decisamente ampi ed articolati, con ben 4 linee di discesa, tutte attive e ventose.
Una miriade di finestre-traversi-risalite-pozzi paralleli aspetta ancora uno sguardo più accurato, distribuiti lungo tutto l’asse principale della cavità e soprattutto nelle zone profonde.
Un primo tentativo di arrampicata, in un salone a -170 circa, è stato bloccato a 10 metri di altezza da problemi di eccessiva attività idrica.
La via più interessante, al momento, sembra essere rappresentata dall’attuale fondo di -271, per la presenza di un meandrino che soffia in modo impressionante.
Il suo superamento non dovrebbe dare eccessivi problemi, almeno per quello che si riesce a vedere.
Per la cronaca.. il comportamento meteo di tutta la cavità è da ingresso meteobasso!
Si progetta di battere le zone a monte per cercare di chiudere il cerchio dei flussi aerei di questo e dei tanti altri abissi che hanno la stessa direzioni delle correnti d’aria.

–Uno di questi è la Crevazza Fruttari, abissetto essenzialmente impostato su un bel P105. L’imponente vento che d’estate esce dall’imbocco proviene, almeno in parte, da una fessura raggiunta tramite una finestra laterale già
vista ai tempi della prima esplorazione. La verifica, dopo parecchi anni di oblio, delle sue possibilità e delle difficoltà di prosecuzione, ci ha indotto a insistere nei tentativi di forzamento della fessura ventosa. Al momento i risultati sono interlocutori, ma la posizione strategica della Fruttari (tra Laca di Muradèi -197m e Abisso dei due Increduli -630m) spinge ad insistere.

–Siamo anche tornati agli Increduli, dopo un periodo di stasi. Oltre a varie attività secondarie, ci siamo dedicati a lavorare il meandro a monte dell’ingresso.
Questo ramo, chiamato la “Via di Filippi” rappresenta già il punto più elevato della grotta (circa +10m), ma prosegue ancora, con ambienti stretti, rivoletto d’acqua e forte corrente d’aria. L’avanzamento è impegnativo, però pian piano si sgranocchiano metri nella speranza di raggiungere presto gli ambienti più comodi che l’analisi meteo-morfologica sembra suggerirci. Se tale ipotesi risultasse confermata dai fatti, si aprirebbero “Incredibili” prospettive per l’aumento del dislivello complessivo, il tutto a pochi minuti dall’ingresso. Sul fondo di -620 le possibilità trascurate non mancano, però lì le cose sono ben più impegnative, in termini di tempo e di fatica.

–Sono stati rivisti sommariamente diversi pozzetti e buchi vari nelle zone alte dell’Arera.

–Qualche uscita è stata dedicata a dei buchi nei dintorni del M. Grem (Grotta dei Galeotti ed altri, intorno a Q. 1950), per ora lo sviluppo è modesto ma la presenza di aria, in qualche caso assolutamente superlativa, lascia ben sperare.
In zona è stata inoltre scoperta una nuova cavità (L’Oreste) al fondo di un dolinone spettacolare.. stranamente anche qui il comportamento è da ingresso meteobasso, pur essendo relativamente vicini alla quota delle cime circostanti.

Come al solito, molti amici di altri gruppi ci hanno onorato della loro compagnia: GEC Genepì (Caloziocorte), SC V. Intelvi (Como), SC Orobico (Bergamo), GSValseriana Talpe (Ponte Nossa).

Notizia di Giorgio Pannuzzo

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