Un’esplorazione frutto di un’intuizione e di una collaborazione

Questa è la cronaca di un incontro di idee.
Il Gruppo Grotte e Forre “Francesco De Marchi” del CAI dell’Aquila per anni ha frequentato per scopi didattici e speleologici la Grotta dell’Ovito di Pietrasecca (AQ).
Su proposta di un socio del gruppo, dottorando e speleologo, alla fine del 2014 il GGF AQ è stato coinvolto in un progetto di ricerca scientifica in campo zoologico dalla Sezione di Scienze Ambientali dell’Università dell’Aquila.
La ricerca scientifica e quella esplorativa hanno interessato le zone più profonde della grotta, per indagare alcuni rami con presenza d’acqua in movimento.
Proprio l’acqua ha giocato un ruolo fondamentale nell’esplorazione: in questa parte della grotta, infatti, erano presenti flussi non costanti e mai completamente rilevati. Guidati dall’istinto dello speleologo abbiamo seguito l’acqua. Nonostante il ramo fosse già stato esplorato e rilevato anni prima, e sembrasse chiudere nel fango, la determinazione ci ha ripagato. Il fango, infatti, celava qualcosa: un nuovo pozzo che ha aperto le porte a rami bianchissimi ed immacolati, i “Rami degli aquilani”.
Al momento abbiamo esplorato e rilevato i nuovi rami per uno sviluppo complessivo di circa 200 metri. Il primo ramo esplorato, con uno sviluppo di 74 metri, ha caratteristiche fossili; più in basso il secondo tratto, attivo, è caratterizzato da concrezioni “a broccoletto” e lame affilate, e mostra una recente attività erosiva. Questo ramo si sviluppa per 97 metri e porta alla profondità di -40 metri rispetto all’ingresso della cavità. Si arriva dunque ad un nuovo fondo “alternativo”, considerando che il livello di falda del sifone terminale fino ad oggi conosciuto scende a -41 m. Un terzo ramo, di circa 21 metri di sviluppo planimetrico, si apre in prossimità del livello dell’acqua di un lago temporaneo.
Un sentito ringraziamento va alla Sezione di Scienze Ambientali che, particolarmente attenta alla tutela e allo studio dei territori locali, ha deciso di investire risorse e sforzo di ricerca nella grotta dell’Ovito di Pietrasecca. L’Università dell’Aquila, avvalendosi dell’opera degli speleologi del GGF AQ, ha dato a questi ultimi la possibilità di contribuire alla ricerca scientifica e di scoprire zone inesplorate lì dove erano già passati centinaia di speleologi.
Si ringraziano per il supporto logistico il Gruppo Esplorazione Speleologica CAI Pescara e lo Speleo Club Chieti.
Questo breve resoconto della nostra avventura conferma che la collaborazione tra i gruppi e lo scambio di idee, anche tra mondi apparentemente molto diversi, porta sempre con sé un grande bagaglio, fatto di nuove esperienze, conoscenze, amicizie, emozioni forti e, se si è fortunati come nel nostro caso, anche di rami nuovi!

Gruppo Grotte e Forre “Francesco De Marchi” CAI L’Aquila

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