Grazie ad Orietta Storti di Orvieto e al buon Paolo Boccaccini di Terni mi è stata recapitata una pubblicazione dell’ICSIM di Terni che riporta alcune notizie sulle miniere di ferro di Stifone, sulle quali tempo fa il gruppo UTEC aveva svolto alcune ricerche. Il testo riportato sulla pubblicazione si integra perfettamente con le nostre ricerche, coprendo altri anni di cui non avevamo notizia.

“Scopertasi la miniera del ferro nelle montagne di Narni, e
fattavi la dovuta esperienza, stimò bene Mons. Ill.mo Tesoriere portarsi personalmente in detta città su la fine di ottobre dell’Anno 1708 per riconoscere ocularmente la detta miniera, destinare il Luogo per fare il forno da colare il ferro e gli altri edificii per la fabbrica del ferro”.

Questo scriveva il signor Bordoni nella relazione dello stato delle miniere della zona di narni, in provincia di Terni, nel 1710. La scelta cade sul luogo detto di Stifone, anche “per la vicinanza alla Madonna del Monte, dove si cava la miniera del ferro più abbondante”.

Nell’ottobre 1713 il signor Gio. Tamasso Caminata, genovese, assume per 15 anni la privativa ” di fabbricare le latte di ferro stagnato, e non stagnato di Rame, et ottone, e di fili di ferro, e di cavare il ferro nella ferriera di Narni concessa dalla Reverenda Camera Apostolica”.

Anche questa ferriera sembra non godere di buona salute se già nel 1736 l’architetto Michetti propone di ripristinarla, dato che ne erano ricavate 200 e più “migliara” di ferraccio ma a un costo tale da sconsigliarne la prosecuzione delle attività sia minerarie sia metallurgiche. Il ripristino degli edifici e dei macchinari, anche nell’eventualità di utilizzare il solo minerale elbano portato per via marittima a Fiumicino e per via fluviale fino a Orte, si prospetterebbe economicamente conveniente.

Delle ferriere di Stifone ci rimangono vari disegni di progetto risalenti al 1710, tracciati a penna, che permettono di individuare alcuni aspetti impiantistici.

Con chirografo in data 3 ottobre 1739 Papa Clemente XII concede l’affitto delle ferriere “ad Alessio Mattioli da Camerino con privativa di escavare non meno la vena del ferro, che ogni altro minerale, marmi, pietre preziose … tanto nelle suddette montagne di Narni e Stiffone quanto in tutte le altre della Diocesi di detta città, territori della Tolfa, del Castello di Guarcino … meno allume e vetriolo” Nonostante il progetto dettagliato e la valutazione della convenienza economica dell’utilizzo del minerale importato, la ferriera proseguì l’attività stentatamente fino all’abbandono nel 1784.

Tratto dalla pubblicazione dell’ICSIMnewsletter n°3 Giugno 2003

Altre notizie dettagliate sulle miniere di Stifone possono essere trovate sul sito dell’UTEC NARNI http://www.utec.speleo.it/stifone.htm

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