L’analisi integrata dei backed pieces svela informazioni sulla produzione locale e le tecniche di caccia degli Epigravettiani nel Cilento
Contesto Archeologico e Preistoria a Grotta della Cala
Grotta della Cala e Paleolitico Superiore: un sito preistorico di rilievo
La Grotta della Cala, situata nel cuore del Cilento, continua a rappresentare un punto di riferimento per gli studi sul Paleolitico superiore.
Questo sito preistorico, noto a livello internazionale, offre spunti rilevanti sulle strategie di sussistenza adottate dai cacciatori-raccoglitori epigravettiani.
Le ricerche condotte nel corso degli anni hanno evidenziato come la grotta ospiti numerosi reperti litici che testimoniano la complessità delle tecniche di produzione e l’adattamento all’ambiente circostante.
Un recente studio, realizzato in collaborazione tra l’Università di Siena e l’Université Côte d’Azur CNRS CEPAM, ha approfondito l’analisi di 43 strumenti a dorso rinvenuti durante gli scavi del 1966-1969, con l’obiettivo di chiarire le modalità di fabbricazione e gli usi delle armature litiche.
Studio Tecnico-Tipologico dei Backed Pieces
Analisi tecnico-tipologica ed uso-wear: chiave per comprendere le armature litiche
L’approccio integrato, basato su analisi tecnico-tipologiche e studi sull’usura degli strumenti, ha permesso di evidenziare la presenza di armature litiche utilizzate come componenti per armi da getto.
I reperti analizzati presentano fratture da impatto, elemento che supporta l’ipotesi del loro impiego come punte di frecce e giavellotti.
Le osservazioni macroscopicamente effettuate indicano che alcune delle pezze, oltre a svolgere una funzione balistica, potrebbero essere state impiegate anche per attività di taglio e perforazione.
L’analisi ha rivelato, inoltre, che alcuni strumenti presentano segni riconducibili a incidenti di knapping, segnalando errori durante la produzione che comunque offrono importanti informazioni sulle tecniche artigianali adottate durante l’Epigravettiano.
Scavi Archeologici e Produzione Locale dei Reperti
Scavi del 1966-1969 e produzione locale: evidenze sulla manifattura litica in situ
I reperti esaminati provengono dagli scavi effettuati tra il 1966 e il 1969, che hanno portato alla luce un numero significativo di strumenti a dorso.
La presenza di manufatti in lavorazione all’interno del contesto suggerisce una produzione locale di armature litiche.
Questa evidenza supporta l’ipotesi che i gruppi epigravettiani, pur avendo contatti con altre comunità, fossero capaci di fabbricare autonomamente strumenti complessi e adatti alle necessità di caccia.
Il contributo dell’analisi integrata permette di delineare con maggior precisione il processo produttivo e la variabilità intrinseca degli strumenti, arricchendo il quadro delle conoscenze sulle tecniche litiche del periodo.
Ambiente Paleolitico e Attività di Caccia nel Cilento
Ambiente paleolitico e caccia agli ungulati: ricostruzione delle strategie di sussistenza
L’analisi della fauna associata ai reperti, dominata da cervidi con evidenti tracce di macellazione, conferma che il contesto ambientale del Cilento all’epoca fosse prevalentemente boschivo.
Questo scenario naturale favorì lo sviluppo di attività di caccia mirate agli ungulati, che costituivano una fonte importante di sostentamento per i gruppi epigravettiani.
Lo studio offre un quadro integrato in cui le tecniche di produzione degli strumenti litici si collegano strettamente alle modalità operative dei cacciatori-raccoglitori.
La ricostruzione delle strategie di sussistenza basata sull’analisi dei reperti e sulla caratterizzazione del contesto ambientale permette di comprendere meglio le dinamiche di mobilità e l’organizzazione sociale di queste comunità.
Prospettive Future e Rilevanza della Ricerca
Prospettive future sulla tecnologia litica: approfondimenti e studi complementari
I risultati ottenuti dall’analisi dei backed pieces offrono nuove prospettive per approfondire le strategie di caccia e i processi produttivi delle popolazioni epigravettiane.
Le osservazioni macroscopicamente effettuate, se integrate da future analisi a microscala, potrebbero confermare in maniera più dettagliata le ipotesi relative alle funzioni multiple degli strumenti litici.
L’approccio multidisciplinare adottato dallo studio evidenzia l’importanza di combinare diverse metodologie analitiche per ottenere una ricostruzione accurata del comportamento preistorico.
I dati raccolti non solo arricchiscono il patrimonio conoscitivo relativo al Paleolitico superiore, ma rappresentano anche un punto di partenza per ulteriori ricerche che mirino a chiarire i modelli di mobilità e le strategie di approvvigionamento delle materie prime.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Archaeological Science: Reports (Volume 62, April 2025, 105046), fornisce un contributo significativo alla comprensione delle tecnologie litiche adottate durante l’Epigravettiano.
La ricerca si inserisce in un filone di studi che, attraverso l’integrazione di analisi tecniche e funzionali, permette di collegare aspetti produttivi, ambientali e comportamentali dei cacciatori-raccoglitori.
Le informazioni emerse dai reperti di Grotta della Cala offrono così un quadro dettagliato delle soluzioni adottate per far fronte alle sfide poste da un ambiente in continuo mutamento, sottolineando la capacità di adattamento e la versatilità degli strumenti impiegati.
In conclusione, i risultati di questa ricerca evidenziano come la Grotta della Cala continui a essere un sito di grande interesse per l’archeologia preistorica, contribuendo a una più completa comprensione delle tecniche litiche e delle strategie di caccia adottate nel Paleolitico superiore nel Cilento.
Gli approfondimenti derivanti da questi studi rappresentano un importante tassello nella ricostruzione della storia dei primi cacciatori-raccoglitori, offrendo spunti per future indagini sul comportamento e le dinamiche di produzione di questa antica comunità.