Esplorazione del sottosuolo: il secondo binario e le grotte del Kras

Le nuove grotte scoperte durante gli scavi ferroviari

Durante la costruzione del secondo binario della ferrovia Koper-Divaca, sono state scoperte 90 grotte con una lunghezza complessiva di 6,3 km, quasi pari alla lunghezza del tunnel più lungo della tratta (Lokev, 6,7 km).

Queste cavità, sconosciute fino a oggi, hanno rappresentato una sfida per gli ingegneri e un’opportunità per i ricercatori per esplorare ambienti sotterranei inaccessibili dalla superficie.

Le grotte individuate presentano caratteristiche diverse: alcune sono pozzi verticali, altre contengono concrezioni calcaree, mentre altre ancora si trovano in prossimità della falda freatica.

In alcuni casi, le cavità erano completamente o parzialmente riempite da depositi sedimentari.

La più profonda, denominata 2TDK-017, raggiunge i 168 metri di profondità, mentre la più lunga, la grotta 2TDK-080, misura 630 metri.

Interferenze tra le grotte e la costruzione dei tunnel

I tunnel ferroviari attraversano il sottosuolo a una profondità media tra 150 e 200 metri, con punte di 350 metri sotto la superficie.

Alcune delle grotte scoperte si trovavano in corrispondenza o nelle vicinanze delle gallerie, rendendo necessarie soluzioni ingegneristiche per garantire la stabilità della struttura e il mantenimento del flusso idrico naturale.

In particolare, nel tunnel di Beka, sono state individuate 25 grotte, mentre nel tunnel di Lokev ne sono state trovate 52.

I lavori hanno incluso interventi per preservare il passaggio dell’acqua sotterranea, garantendo la continuità dei flussi attraverso sistemi di drenaggio e canalizzazioni.

Queste soluzioni hanno permesso di ridurre l’impatto della costruzione sull’ecosistema sotterraneo.

La connessione con il sistema Beško-Ocizeljski

Tra le aree più interessanti per gli speleologi c’è il sistema di grotte Beško-Ocizeljski, che si estende per diversi chilometri e raccoglie grandi quantità d’acqua piovana.

Alcune delle grotte scoperte, tra cui le cavità 2TDK-044, 2TDK-065 e 2TDK-063, hanno contribuito a definire meglio l’estensione di questo complesso sotterraneo.

Inoltre, è stata trovata una connessione con Miškotova jama, una cavità caratterizzata da alte concentrazioni di CO2, che in alcuni punti raggiungono il 6%, rendendola un ambiente pericoloso per l’esplorazione.

Questo gas è un fattore chiave nei processi di dissoluzione del calcare e formazione delle concrezioni.

La biodiversità nelle grotte del Kras

Le esplorazioni hanno permesso di raccogliere dati sulla fauna cavernicola. In alcune cavità, specialmente vicino ai corsi d’acqua sotterranei, sono state osservate specie adattate alla vita ipogea.

Tuttavia, la presenza di fauna è risultata inferiore rispetto ad altre aree carsiche della Slovenia.

Alcune grotte erano completamente prive di segni di vita, probabilmente a causa della loro scarsa connessione con la superficie.

Un dato curioso riguarda i roditori che sono stati trovati in quasi tutte le grotte esplorate, a profondità superiori ai 250 metri.

La loro presenza dimostra la loro capacità di penetrare nel sottosuolo alla ricerca di cibo.

Chiusura delle grotte e prospettive future

Terminati i lavori di esplorazione, molte delle grotte scoperte sono state nuovamente sigillate, rendendole non accessibili.

Tuttavia, sono stati raccolti campioni di stalattiti e stalagmiti con l’autorizzazione delle autorità per analisi scientifiche, che permetteranno di datare la formazione delle grotte e ricostruire la loro evoluzione geologica.

Alcuni di questi campioni hanno già dimostrato un’età superiore al mezzo milione di anni.

Le scoperte realizzate durante la costruzione del secondo binario rappresentano un contributo importante per la conoscenza del carsismo sloveno e potrebbero fornire nuovi spunti per ricerche future.

L’interazione tra infrastrutture e ambiente sotterraneo resta un tema di grande interesse per speleologi e geologi, con implicazioni per la gestione e la tutela del patrimonio ipogeo.

Fonte: https://www.delo.si/novice/znanoteh/jame-neznanka-in-izziv-drugega-tira