Una domenica di orientamento, speleologia e festa nel borgo medievale della Val di Vara

Domenica 15 giugno, il Comune di Pignone (SP) celebra una giornata ricchissima di attività all’aperto, tra cultura del territorio, sport nella natura e divertimento per tutte le età. Grazie alla collaborazione tra Comune, Pro Loco, associazioni sportive e di volontariato, il borgo diventa teatro di eventi capaci di unire scoperta e movimento.

In contemporanea, le vie del centro si animano con i percorsi di orienteering tra i caruggi del borgo medievale, un’attività pensata per famiglie, bambini e curiosi, organizzata con il supporto della Federazione Italiana Sport Orientamento.

Protagonista della mattinata sarà la speleogita alla Grotta Grande di Pignone, organizzata dal Gruppo Speleologico Lunense. Con caschi e con la guida di speleologi esperti, i partecipanti potranno esplorare una cavità carsica suggestiva, immersa nei boschi della Val di Vara, accompagnati da racconti geologici e curiosità naturalistiche. L’escursione, adatta anche a non esperti, sarà un momento di contatto diretto con il sottosuolo e con le radici geologiche del territorio.

Alle 9:30 partirà anche la 4ª prova del Trofeo Liguria e la prima gara Dog Orienteering (Click & Go), valida come 4° Trofeo Ilenia Bardi, con centinaia di partecipanti impegnati tra boschi, sentieri e carte topografiche.

La giornata si concluderà in piazza con un grande momento conviviale: asado, tagliatelle e salsiccia faranno il pieno tra gli stand gastronomici, offrendo un meritato ristoro a sportivi, esploratori e visitatori.

Un esempio perfetto di come sport, natura e identità locale possano camminare insieme.

E, sotto Pignone, anche le grotte parlano.

La Grotta Grande di Pignone – scheda tecnica e contesto geologico

Classificata al Catasto Speleologico Ligure con sigla GSS 36 Li/SP, la Grotta Grande si apre a circa 190 metri di quota nelle formazioni calcaree triassiche della zona di Pignone.

Con uno sviluppo di 246 metri e un dislivello di 28 metri, si distingue per ambienti ampi, pozzi, concrezioni e piccoli corsi d’acqua stagionali.

Conosciuta sin dal XVIII secolo per le sue concrezioni di alabastro, fu sfruttata per anni come cava.

La prima esplorazione speleologica documentata risale al 1951, ad opera di tre membri del Gruppo Speleologico Issel.

Nel gennaio del 2017, durante un’esplorazione nel ramo attivo, il Gruppo Speleologico Lunense ha effettuato una risalita che ha portato alla scoperta di nuovi rami superiori. Nei mesi successivi, grazie a ulteriori esplorazioni e rilievi, lo sviluppo complessivo della grotta è stato quasi raddoppiato, raggiungendo oggi circa 500 metri totali: il lavoro dei gruppi speleologici continua a scrivere nuove pagine nella geografia invisibile del territorio.

Negli anni successivi, la Grotta è diventata oggetto di studio e meta didattica per escursioni guidate, soprattutto grazie al lavoro del GA Lunense.

Oggi rappresenta un interessante esempio di cavità carsica ligure, apprezzata per il suo valore scientifico e per l’esperienza che offre a chi la visita accompagnato da guide esperte.

Fonti:

  • Catasto Speleologico Ligure della DSL – Scheda GSS 36 Li/SP
  • Gruppo Speleologico Issel – rilievo del 20 maggio 1951
  • Regione Liguria – U.O. Geologia – Formazione “Lama della Spezia” (Triassico)
  • Gruppo Speleologico Lunense – attività divulgative, escursioni e studi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *