Notizia di Francesco Sauro:

Dopo il pienone di mercoledì tre maggio al cinema Modena abbiamo passato due giorni pieni di soddisfazione, per il calore dei complimenti e degli apprezzamenti al nostro film l’abisso. Ma anche due giorni tesissimi ad attendere il verdetto della giuria internazionale. È stato un patimento infinito, venerdì sera pensavamo che andasse tutto in vacca, che la giuria non ci lasciasse chance. 
Poi abbiamo capito che le discussioni erano ancora aperte e quindi siamo rimasti sul filo del rasoio fino a sabato mattina alle 12 quando c’è stata la proclamazione.
Risultato:

inaspettatamente ci siamo visti assegnare il PREMIO DELLA STAMPA.

Ma ancora più inaspettatamente abbiamo scoperto di aver sfiorato per  un pelo la Genziana d’Oro per l’alpinismo. Già… per l’alpinismo. 
Una storia assurda che ci ha visto sfiorare questo premio, in un dibattito lunghissimo in cui il problema era  se la speleologia si possa considerare alpinismo o no… alla fine il premio non è stato assegnato a nessuno con la motivazione che nessun film di “alpinismo in senso stretto” meritava tale riconoscimento . Per regolamento (figura solo la parola alpinismo, non speleologia) anche noi, che pare fossimo gli unici candidati, siamo rimasti a piedi…
Questo, moolto semplificato, è quello che è successo.

Io personalmente mi ritengo soddisfatto del premio che abbiamo ottenuto perché è un riconoscimento significativo che vuol dire che il film comunica e piace. Ma sono ancora più soddisfatto per il fatto che questa volta ci siamo battuti veramente fino alla fine e abbiamo
fatto discutere di speleologia a questo festival internazionale. E al di là delle decisioni della giuria, me ne sono andato contento perché abbiamo avuto tanti complimenti e abbiamo trovato moltissime persone (alpinisti, registi, direttori di festival) che hanno manifestato il 
rammarico che quel premio non ci sia stato riconosciuto.

Quest’esperienza a Trento è diventata un’altra bella storia (anche se allucinogena) da raccontare.
E poi, evidentemente, la Spluga della Preta ha voluto così.
Ora rimangono ancora molti festival in giro per il mondo e, visto come è andata qui, credo che ci saranno delle sorprese. È il mio augurio ad Alessandro, perché se lo merita, perché forse, come dice il proverbio, nessuno è profeta in patria.

Alla prossima, e complimenti anche dalla scintilena e da tutti gli speleologi!

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