Un nuovo approccio interdisciplinare allo studio dei graffiti medievali e rinascimentali come fonti storiche

Il Gruppo Speleologico Tricase (GST) ha effettuato una ricognizione nella grotta di Santa Maria a Presicce-Acquarica, in collaborazione con Alice di Cocco, dottoranda dell’Università di Chieti, nell’ambito del progetto ERC AdvGrant Graff-IT.

Il progetto, condotto in collaborazione con la Federazione Speleologica Pugliese e i singoli gruppi federati, mira a sviluppare un nuovo approccio interdisciplinare allo studio dei graffiti italiani medievali e rinascimentali (VII-XVI secolo) come fonte storica.

L’obiettivo generale del progetto è quello di affermare la piena dignità dei graffiti come fonti scritte e integrarle nella pratica storiografica.

I graffiti, infatti, rappresentano un repertorio immensamente ricco di informazioni, spesso trascurato o sottovalutato, che può offrire importanti spunti di riflessione sulla vita quotidiana e sulla visione del mondo delle persone che li hanno realizzati.

La novità di questo progetto risiede nell’idea di considerare i graffiti come componenti essenziali del relativo contesto culturale e elementi cardine di un proprio sistema di comunicazione.

Attraverso le parole e i segni di chi li ha realizzati, è possibile accedere alla visione del mondo delle persone che hanno vissuto in quel determinato contesto storico e culturale.

Il Gruppo Speleologico Tricase, grazie alla sua esperienza nella ricognizione e nello studio delle grotte, ha fornito un contributo prezioso al progetto, effettuando una ricognizione nella grotta di Santa Maria alla ricerca di graffiti medievali e rinascimenti.

La collaborazione tra il GST e la dottoranda Alice di Cocco si inserisce in un più ampio quadro di collaborazione tra la Federazione Speleologica Pugliese e i singoli gruppi federati, finalizzata alla valorizzazione e allo studio del patrimonio speleologico e storico-culturale della regione.

Per maggiori informazioni sul progetto Graff-IT è possibile consultare il sito web ufficiale dell’Università di Chieti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *