Speleologo, torrentista e leggenda gentile: sempre con un sorriso, un “Wow” e circondato da ammiratrici

Ci ha lasciati, attorno ai 92 anni, Romano Perotto, una delle figure più iconiche della speleologia e del canyoning italiano. Toscano di spirito e d’origine, era conosciuto da tutti come il “toscano terribile”: instancabile, ironico, galante, e sempre in mezzo alla gente – in particolare, spesso “in compagnia di splendide fanciulle”, come amavano ricordare sorridendo amici e compagni di avventure.

dalla pagina FB di Romano: Perotto Ricordi lontani, Patagonia ( Argentina penisola di Valdes) intervista elefante Marino

Romano non era solo un veterano dell’ambiente verticale: era un simbolo vivente, un riferimento emotivo e pratico per chiunque si avvicinasse al torrentismo. Il suo profilo Facebook era costellato di foto di raduni, premi ricevuti, ringraziamenti ad AIC e FICT, e soprattutto del suo inconfondibile sigillo: “Wow . Con questa esclamazione semplice e potente, rispondeva ai post, alle notizie, alle immagini di discese ed esplorazioni, lasciando sempre un’eco affettuosa e leggera.

Nel dicembre 2022, al raduno nazionale di speleologia Risorgenze a Cagli, era stato festeggiato per il suo 90º compleanno con un brindisi allo speleobar in mezzo a oltre 2.500 speleologi. Scriveva Scintilena:

“Romano è un mito per tutti, sarà un piacere festeggiarlo tutti insieme, con un grandioso brindisi […] Sempre in compagnia di splendide fanciulle, il toscano terribile è un forte torrentista e speleologo, e basta guardare le foto del suo profilo Facebook per scoprire la vita avventurosa e fuori dai binari di un uomo che davvero ne ha fatte un po’ tutte.”
(Scintilena, 2022 – Sopra e sotto il Carso, n. 12/2022)

Romano era stato anche autore di scatti fotografici pubblicati nella guida:

Canyoning nel Distretto Turistico dei Laghi, Monti e Valli, AIC – Raduno Internazionale Ossola 2010,

una testimonianza concreta del suo impegno nella promozione del territorio e della disciplina.

Con affetto, Andrea Scatolini, che lo ha conosciuto molto più approfonditamente di me, ha preferito che fosse una donna a scrivere questo ricordo, certo che Romano avrebbe apprezzato. In fondo, era davvero a suo agio… sempre in mezzo alle donne.

Chi lo ha conosciuto porterà con sé la risata, l’energia e la leggerezza di un uomo che ha fatto della verticalità una traiettoria di libertà, anche esistenziale. Romano Perotto non era solo un grande canyonista. Era un modo di essere.

Ciao Romano, e grazie.

E, naturalmente, Wow cuore emothicon

Fonti e collegamenti

  • Sopra e sotto il Carso, n. 12/2022 – definizione del “toscano terribile” e mito per tutti?– PDF
  • Scintilena – articolo del 6 dicembre 2022 sul 90° compleanno durante Risorgenze a Cagli– link
  • Guida “Canyoning nel Distretto dei Laghi, Monti e Valli” (AIC, 2010) – con fotografie di Romano Perotto– PDF Lago Maggiore version
dalla pagina FB di Romano: “GRANDE GRUPPO AL RADUNO A I C 2015 A GOURGUE NEL CANYON MARES” …2015: In basso, Romano (al centro, con casco giallo) con il grande gruppo al Raduno AIC 2015 a Gourgues, nel Canyon Mares. Aveva 82 anni, ma già allora continuava a innescare sorrisi e “Wow” tra gli amici.

Ricordi e sorrisi per Romano

Scrive Roberto Schenone “Skeno”:

“Torrentista lo è diventato alla verde età di 65 e più anni. La prima volta che si avvicinò ad AIC fu in una settimana che avevo organizzato alle Baleari nel 2000 e dove me lo ritrovai in camera, coi muri che tremavano da quanto russava.
Prima dei torrenti fu un campione di subacquea ed un buon canoista, oltre a sciatore dei tempi eroici, più o meno coevo di Zeno Colò all’Abetone. Abbandonato il torrentismo attivo verso gli 85 anni, per due o tre anni si era dato al pattinaggio coi rollerblade… Insomma, personaggio eccezionale.
Innumerevoli i tentativi di omicidio con lancio degli zaini nella pozza sottostante mentre inutilmente urlavo per segnalare la presenza…
Verso i 70 passati si era pure infortunato su un tuffo, ma dopo poco era di nuovo in pista…”

E scrivono alcuni degli amici di Romano, anche loro, come Skeno, del GOA Canyoning:

Alessandro:

“Per me sarà sempre: ‘che è? un tabboga?’ prima di lanciarsi senza sentire comunque la risposta.”

Guido:

“Era, è, sarà ispirante! Soprattutto come uomo ??”

Un altro amico del GOA:

“Quando qualcuno ricordò che il diritto di parola era solo riservato a chi avesse fatto più di 50 forre nell’arco dell’anno… Romano alzò cortesemente la mano chiedendo cosa fosse per chi ne aveva scese più di 100.”
“Ed era anche stato olimpico di tuffi… solo che era tanto giovane che non se ne ricordava quasi più nemmeno lui.”

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