Durante una ricognizione nel territorio di Salisano (Rieti), il Gruppo speleo-archeologico Vespertilio ha individuato una stretta apertura alla base di una piccola falesia rocciosa. Dopo aver disostruito e allargato il foro d’ingresso, gli speleologi sabini si sono calati con le corde in un pozzo irregolare, profondo una decina di metri all’interno della spelonca.

Alla base del pozzo, la piccola cavità naturale si allarga in due ambienti più grandi e poco concrezionati, ma ostruiti da materiale detritico. L’antro si sviluppa in verticale, ma ci vorrà del tempo prima di riuscire a liberare la grotta dalla terra e dai sassi che si sono accumulati durante i secoli all’interno delle due salette al fine di proseguire nell’esplorazione. Tra i materiali di risulta presenti all’interno della cavità naturale, gli speleologi hanno rinvenuto ossa e frammenti ceramici di epoca romana.

Si tratta di forme ceramiche definite comuni di impasto molto semplice e legata ad una qualche forma di culto in grotta. L’attività che sta portando avanti Il Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio da oltre vent’anni in Sabina, ha permesso inoltre di scoprire altre cavità e zone di interesse archeologico proprio sul territorio salisanese.

«Sicuramente una scoperta importate – dichiara Lucio Neri, sindaco di Salisano. Si tratta di un piccolo tassello – prosegue il primo cittadino – che va ad arricchire la storia del nostro paese e speriamo quanto prima di poter valorizzare ed esporre i materiali raccolti, insieme agli altri provenienti dal nostro territorio, in un piccolo antiquario comunale che abbiamo in programma di realizzare nei prossimi mesi».

Salisano. Il pozzo di accesso alla piccola grotta.

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