Indagini dell’Università di Siena svelano dettagli preziosi sulla vita preistorica, alimentazione e cultura dei nostri antenati a Castelcivita.

Nel suggestivo scenario delle Grotte di Castelcivita (SA), l’Università di Siena riprende gli scavi in collaborazione con enti e istituzioni locali.

Le indagini, in corso sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Salerno e Avellino, il Comune di Castelcivita e la Società Grotte Di Castelcivita S.R.L., stanno rivelando nuovi dettagli sulla presenza umana nella regione.

Le Grotte, oltre a essere un intricato percorso ipogeo, conservano tracce della presenza neandertaliana e sapiens risalenti a oltre 40.000 anni fa.

Le attuali ricerche hanno portato alla luce manufatti in pietra, ornamenti su conchiglie marine e resti di animali, offrendo uno sguardo approfondito alle culture dell’Uluzziano e del Protoaurignaziano, le più antiche in Italia.

Gli studi interdisciplinari internazionali, uniti ai reperti, hanno rivelato nuove informazioni sulle abitudini alimentari dei sapiens di Castelcivita.

La presenza di pestelli con granuli di amido ha dimostrato la trasformazione di vegetali selvatici, come l’orzo, in farina, sottolineando le avanzate conoscenze tecnologiche dell’epoca.

Il sito, già celebre a livello internazionale per le sue testimonianze preistoriche, continua a essere una fonte inesauribile di scoperte, offrendo un’ulteriore finestra sul passato affascinante della nostra storia.

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