Un’importante scoperta per la fauna dell’Etna che solleva nuove questioni sulla biodiversità

Nelle profonde grotte del maestoso vulcano Etna è stata individuata una nuova specie di coleottero.

L’insetto, denominato Bryaxis aetnensis Sabella & Nicolosi, appartiene all’ordine dei coleotteri e alla famiglia degli Staphylinidae.

La scoperta è il risultato di un’attività di ricerca condotta dal biospeleologo Giuseppe Nicolosi, del Laboratorio Ecosistemi Terrestri dell’Università di Torino, in collaborazione con il professor Giorgio Sabella dell’Università di Catania, che ha riconosciuto e descritto la nuova specie.

La scoperta è avvenuta attraverso uno studio approfondito della fauna invertebrata presente nelle grotte dell’Etna.

Le grotte, distribuite sui diversi versanti del vulcano e situate a un’altitudine compresa tra 600 e oltre 1400 metri, nascondono un ricco ecosistema ancora poco conosciuto.

Il Bryaxis aetnensis sembra avere la capacità di colonizzare diverse tipologie di substrati, ma mostra una preferenza per le zone più profonde delle grotte, dove le condizioni microclimatiche sembrano essere più adatte alle sue esigenze.

Questa eccezionale tolleranza ambientale potrebbe spiegare la variabilità morfologica osservata tra gli individui provenienti da diversi siti di campionamento.

La scoperta di questa nuova specie sottolinea l’importanza di approfondire ulteriormente gli studi sulla fauna dell’Etna e la necessità di proteggere questi ambienti ancora poco esplorati.

La biodiversità delle grotte dell’Etna rappresenta un tesoro scientifico da preservare, offrendo preziose informazioni sulla complessità degli ecosistemi sotterranei.

La ricerca sul Bryaxis aetnensis è stata pubblicata sulla rinomata rivista scientifica internazionale Animals.

L’articolo, intitolato “A New Species of Bryaxis (Coleoptera: Staphylinidae: Pselaphinae) from Mount Etna (Sicily, Italy) and Notes on Its Ecology and Distribution”, è stato redatto dai ricercatori Giorgio Sabella e Giuseppe Nicolosi.

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