Grotte, da sempre metafore e ispirazione di psicanalisti o inventori di leggende per interpretare sogni e paure. Come grotta mi sento al centro di contenziosi e storie… mi sento oggetto di favole belle e invenzioni anche un po’ stupide. Insomma sento che la speleologia, oggi, è un po’ diventata come un mezzo per riempire i vuoti emotivi, fino a colmare le proprie astinenze. Si cari proprio come nel sesso per esempio che nella vita appaga chi lo fa bene e fa discutere come se si trattasse di cosa immorale chi invece non lo fa. La grotta come metafora della pienezza della propria vita; c’è chi la grotta (la vita) la percorre bene, c’è chi ha difficoltà e poi le supera, c’è chi è soddisfatto anche di aver superato il più piccolo ostacolo, e c’è chi fa sempre nuove scoperte. E infine cari miei c’è chi nella grotta (nella vita) ci entra di rado e invece di superare le proprie paure inventa sulla base di storie altrui, di storie sentite e di storie che non vivrà mai. Ma nella vita c’è sempre chi non essendo appagato della propria tende a inventare fandonie su dicerie messe insieme da altri.
Quindi, se deciderete di non affrontare ne me ne altre grotte, ma vorrete continuare a dire che sono pericolosa, che sono sporca, buia e scomoda, mi raccomando, esagerate, perché solo così gente con le palle che davvero avrà voglia di confrontarsi con qualcosa che abbia un certo spessore verrà a conoscermi!

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