L’inaspettata riduzione della visibilità dell’acqua ha costretto la squadra a interrompere l’esplorazione della grotta, ma l’impegno dei partecipanti dimostra l’importanza della passione per la speleologia.

La spedizione speleo-subacquea all’interno della grotta di Su Molente in Sardegna è terminata ieri con un’inaspettata riduzione della visibilità dell’acqua, che ha costretto la squadra a interrompere l’esplorazione.

Nonostante la grande preparazione e attrezzatura fornita, l’esplorazione del sistema sotterraneo si è fermata a circa 400 metri dalla fine, a causa delle mutevoli condizioni meteo.

La prima squadra, composta da Karol Kyška e Martin Tká?ik, ha iniziato il lavoro di riparazione delle sagole danneggiate dalle piene di maggio e giugno, ma la scarsa visibilità ha reso difficile la progressione e ha costretto entrambi a fare ritorno.

La seconda squadra, composta da Roberto Loru e Sergio Sedda, ha cercato di verificare delle diramazioni laterali in sospeso da tempo, ma senza successo.

Nonostante le difficoltà che hanno impedito di raggiungere tutti gli obiettivi dell’esplorazione, l’impegno dei partecipanti dimostra l’importanza della passione per la speleologia e il valore della collaborazione tra gli esperti del settore.

La spedizione è stata una grande faticata, alleviata dalla presenza di amici che hanno dato il loro prezioso aiuto per tirare fuori i 45 zaini di attrezzature subacquee.

Nonostante la delusione, la squadra ha dimostrato di avere una grande determinazione e di non arrendersi di fronte alle avversità.

La decisione di organizzare una nuova spedizione tra settembre e ottobre dimostra l’impegno e la passione che animano questi esperti del settore.