Era Luglio 2003, in questo articolo http://scintilena.clarence.com/permalink/15979.html , quando andava di moda l’esplorazione di Marte e si pensava che su Marte fosse presente acqua nel sottosuolo, immediatamente realizzai che ci dovessero essere delle cavità ³otterranee extraterrestri.

Potevo essere preso per sognatore, ma non solo l’unico matto: Qui a destra una immagine presa dal sito Margheritacampaniolo
illustra il progetto di ricerca che ormai va avanti da un paio di anni: Sondare la profondità ¤i marte fino a 5 Km sotto la superficie, con un “pistolone” a micro onde e un radar in grado di ricevere il riflesso, un pò £¯me fanno i nostri amici pipi, alla ricerca di discontinuità ®ella roccia. C’e’ di pi?e’ qualcosa che possa rassomigliare alla speleologia? Forse si, forse no, ma la notizia bomba è ±uesta: la NASA finanzia un progetto di speleologia. Che ci deve fare la NASA sottoterra se non preparare una ricerca fuori dal Pianeta Terra?
Addirittura ci sarebbero fondi della NASA:
MULTI DISCIPLINARY TEAM RECEIVES NASA FUNDING


USGS Researchers J. Judson Wynne, Charles Drost (Colorado Plateau Research Station) and Timothy N. Titus (Astrogeology Branch), and Rickard Toomey, Mammoth Caves Center for Education and Learning, Kentucky and Jeffery Kargel, Department of Hydrology and Water Resources, University of Arizona hanno ricevuto fondi da NASA Astrobiology: Exobiology and Evolutionary Biology Program per sviluppare e testare metodi di ricerca di grotte. I loro studi dovranno essere volti a trovare una strategia per identificare una strumentazione e una missione capace di trovare acqua sotterranea.
Io vado oltre, nella speleo fantascienza: Il pianeta marte ha incominciato a perdere acqua intorno a 3,5 miliardi di anni fa. Probabilmente anche la speleogenesi nel sottosuolo marziano si è ©nterrotta, almeno quella legata alle grotte carsiche, mentre potrebbero esserci grosse cavità ®ate dall’attività ¶ulcanica: Il monte pi?o del sistema solare se non sbaglio è ©l Monte Olimpus che è ¡lto pi?eno 26’000 metri e stà ³u Marte. Per crescere tutto quello ce li avrà ¬asciati qualche chilometro di lava-tubes da qualche parte no?
Forme primitive di vita abitavano le acque superficiali primordiali di Marte, e su questo ormai molti indizi lasciano presagire che effettivamente ci fu vita su Marte, come dimostra la meteorite marziana ALH 84001 trovata in Antartide e le sue controverse interpretazioni. Sulla terra per fortuna l’acqua non ci ha mai abbandonato e l’erosione dell’acqua ha lavorato creato e distrutto grotte immense nel corso dei milioni di anni, così £he la grotta è µn elemento geologicamente “giovane”, Ma su Marte, una volta finito l’afflusso di acque superficiali, cosa può ¥³serne stato delle grotte di 3 miliardi di anni fa? E’ possibile che in qualche modo laghetti sotterranei possano contenere come in uno scrigno fatato, una “Grotta di Merlino” dei fossili viventi?
Oggi sulla terra batteri anaerobici arrivano a resistere in condizioni incredibili, lontano dalla luce e dall’ossigeno. E’ possibile che batteri, cioè µna forma relativamente evoluta di vita che da noi ha regnato da sola per qualche miliardo di anni costituendo l’unica forma di vita terrestre per quasi metà ¤ell’esistenza del pianeta, siano riusciti a sopravvivere nelle grotte marziane fino ai nostri giorni? Sembra che qualche cosa di strano in effetti ci sia: C’è ¦ormazione continua di metano e formaldeide, a dire di alcuni scienziati la prova lampante che ci sono estese colonie di batteri che ne producono senza sosta da qualche parte sottoterra in un lago ghiacciato.
Ancora una volta mi chiedo se la vera frontiera non sia oggi quella del sottosuolo.
Comunque, gli scienziati americani stanno studiando un sistema integrato radar che lavora nel campo delle microonde e sensori termici. Perchè ³ensori termici? Perchè £ome tutti sanno la temperatura di una grotta può ¥³sere variabile, ma non è ­ai ne quella della roccia, ne quella dell’acqua, quindi rilevabile anche da queste variazioni.
La NASA è ©nteressata a conoscere grotte che si aprono in zone aride simili alle distese marziane, con scarsa vegetazione e assenza totale di acqua in superficie per riuscire a costruire una strumentazione in grado di rilevare queste grotte sul nostro pianeta e di conseguenza applicare le stesse conoscenze sul pianeta rosso per arrivare finalmente a cercare nel sottosuolo, non come ha fatto finora il robottino Mars Explorer che “scavava” sgommando con le ruote, ma entrando proprio “dentro” il pianeta.
I fondi stanziati dalla Nasa copriranno un anno di ricerca, prolungabile anche a tre anni in caso di successo. Gli speleologi americani pur di non farsi sfuggire i fondi stanno chiedendo informazioni per trovare grotte di questo genere in California, e comunque nella costa occidentale degli Stati Uniti. Dovranno essere grotte in zone desertiche, con poca vegetazione, scarsamente antropizzate. Le grotte individuate saranno tenute “segrete” dai ricercatori che potranno così ¬avorare senza interferenze di curiosi.
La notizia stà §irando come una catena di Sant’Antonio tra gli speleologi statunitensi, e finisce cos캠Non sarà ¥ccitante vedere la prima grotta su Marte scoperta grazie a questa sperimentazione?

A parte la mia disgressione fantascientifica, ecco l’autore della mail che ho liberamente tradotto e interpretato:
Doug Billings
Desert Dog Troglodyte Grotto,

Cavedoug@aol.com
Cathedral Caves Preserve
Cavedoug@aol.com

For more information: contact.
J. Judson Wynne,
USGS – Southwest Biological Science Center
Colorado Plateau Research Station
2255 North Gemini Drive
Flagstaff, AZ 86001
Wynne Homepage:
http://dana.ucc.nau.edu/~jjg32
Fax (928) 556-7092
Tel (928) 556-7172
Jut.wynne@nau.edu

Infine, per chi cerca articoli su internet che trattano l’argomento “acque submarziane”:
The caves of Mars: http://www.highmars.org/niac/niac01.html
Le Scienze: http://www.lescienze.it/sixcms/detail.php3?id=7538
ESA: http://www.esa.int/esaCP/ESAZL7KE43D_Italy_0.html
Su marte la vita ama il freddo: http://www.pianeta-marte.it/EDITORIALI/2005/marzo_05/mar_05.htm

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