Frammartino, subito dal palco della cerimonia di chiusura, ringrazia, tra gli altri “la speleologia italiana che si prende cura del buio e di tutto ciò che non ha ancora forma.”

Si conclude con tre premi ricevuti, l’avventura del film ‘Il Buco” di Frammartino alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia:
‘Premio Speciale della Giuria’, premio Pellicola d’Oro e Green Drop Award.

Il premio più importante è sicuramente il ‘Premio Speciale della Giuria‘ ad un film che parla di Speleologia, in maiuscolo, assegnato nella serata finale.
Frammartino, subito dal palco della cerimonia di chiusura, ringrazia, tra gli altri “la speleologia italiana che si prende cura del buio e di tutto ciò che non ha ancora forma.”

Il premio “Pellicola d’Oro” va invece a Luca Massa, miglior operatore cinematografico per le riprese del film di Frammartino che rievoca l’esplorazione dell’Abisso Bifurto da parte del Gruppo Speleologico Piemontese nel 1961.

Altro premio per Il buco è il “Green Drop Award 2021“. Premio consegnato per il rigore con cui il film descrive la grandiosa bellezza della natura. E per la capacità di rendere poeticamente il senso del tempo. Al film, va il premio Goccia di Vetro di Murano.
Il Green Drop Award, che ad ogni edizione contiene la terra proveniente da un luogo di particolare significato, quest’anno ha al proprio interno la terra di Glasgow, la città scozzese dove a Novembre si svolgerà la Conferenza mondiale delle parti sul Clima (Cop 26).

Frammartino, subito dal palco della cerimonia di chiusura, ringrazia, tra gli altri “la speleologia italiana che si prende cura del buio e di tutto ciò che non ha ancora forma.”

E la speleologia ringrazia sicuramente Frammartino, per aver portato fuori dal buco le nostre passioni, la nostra Storia e la nostra attività. Il film aveva ricevuto, tra gli altri, anche il Patrocinio della Società Speleologica Italiana.

Prosegue Frammartino: “Ciascun film è faticoso, ma questo film aveva una sfida fisica: a volte avevamo bisogno di dieci ore per scendere. E’ un film concepito prima di questi due anni così complicati: un certo lavoro di sottrazione, anche della parola, io provo a condurlo da un po’ di tempo, il mio è un cinema di esplorazione. Spero possa essere un’esperienza immersiva quando uscirà nelle sale”. 

Il buco ci ha commosso tutti tanto, ci ha impressionato. Un’esperienza da fare nei cinema, una splendida meditazione sulla vita, sul rapporto natura e mortalità. Ho perso di recente mia nonna e guardare questo film è stata un’esperienza trascendente. È stata una reazione fisica quella a questo film, ciascuno di noi ha provato delle sensazioni nelle viscere guardandolo”, commenta la giurata Chloé Zhao.

Per Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema: “Il buco di Michelangelo Frammartino mostra immagini mai viste, racconta qualcosa di altro, di lontano da tutto. Un’opera che si spinge oltre i limiti geografici e della luce, trasportandoci dentro l’esperienza estrema di questa avventura accaduta più di 60 anni fa. Le nostre congratulazioni al regista per il coraggio che dimostra nello sperimentare un cinema puro ed essenziale che riesce a conquistare l’attenzione e la visibilità internazionale. Rai Cinema è con lui sin dal suo esordio, certa dell’importanza di sostenere e rafforzare una delle nostre linee editoriali principali rivolte alla contemporaneità e alla ricerca”.

Informazioni sul film
Il film prodotto da Marco Serrecchia, Michelangelo Frammartino, Philippe Bober è una produzione Doppio Nodo Double Bind con Rai Cinema, in coproduzione con Société Parisienne de Production, Essential Filmproduktion con il sostegno di MIC – Direzione Generale Cinema, Eurimages, Calabria Film Commission, Regione Lazio, CNC – Aide Aux Cinémas Du Monde, Arte France Cinéma, ZDF/ART, Medienboard Berlin Brandenburg, Cinereach con la collaborazione e il patrocinio di Parco Nazionale del Pollino, Comune di San Lorenzo Bellizzi e la Società Speleologica Italiana, sarà distribuito nel mondo da Coproduction Office e in Italia da Lucky Red.

Giudizi positivi dalla critica, per il coraggio di portare sul grande schermo un film così fuori dagli schemi.
Unica voce fuori da coro, la giornalista Marianna Ciarlante della redazione di Today Spettacoli & Tv, che scrive che nel film non succede praticamente nulla, ‘Il Buco è un film difficilissimo da seguire e faticoso da apprezzare che spinge lo spettatore a non vedere l’ora che la prioezione finisca anche se le intenzioni dietro la sua realizzazione sono sicuramente lodevoli.’
Consigliamo alla giovane giornalista di iscriversi al prossimo corso di Speleologia e di provare ad uscire del bozzolo dorato di Ca Foscari per provare ad assaporare il gusto della vita, della fatica, dall’esplorazione e della scoperta.

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