Pubblicato sulla rivista scientifica “Mychopathologia”, l’articolo “First Isolation of Pseudogymnoascus destructans, the Fungal Causative Agent of White-Nose Disease, in Bats from Italy” , che ha analizzato il primo caso di WNSin Italia, scoperto lo scorso inverno nella Grotta di Rio Martino nel cuneese. Intanto la grotta turistica, gestita e chiusa dal Comune per consentire le analisi, è stata riaperta il primo agosto, i visitatori da ora in poi dovranno pulirsi bene le scarpe prima di entrare e seguire specifiche procedure.

Pipistrelli WNS
Pipistrello americano affetto da WNS

Sono stati presentati i risultati degli studi sul fungo Pseudogymnoascus destructans responsabile della WNS, trovato per la prima volta in Italia questo inverno nella grotta turistica di Rio Martino, una grotta delle Alpi Orientali inclusa nella Rete Natura 2000. La grotta è stata chiusa per un tempo sufficiente per permettere ai chirotterologi di eseguire gli studi necessari ed è stata riaperta al pubblico con limitazioni e subordinata ad una particolare procedura di pulizia e decontaminazione da parte dei visitatori.

La ricerca, in inglese, è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Mycopathologia” ed è disponibile in allegato “First Isolation of Pseudogymnoascus destructans, the Fungal Causative Agent of White-Nose Disease, in Bats from Italy”
In questo studio sono stati esaminati 20 pipistrelli di cinque specie differenti.
Il fungo è stato individuato in otto individui di Myotis emarginatus.
Dopo il primo ritrovamento, le ricerche proseguono e stanno dando altri risultati positivi.

La WNS , White Nose Syndrome, provocata dal fungo Pseudogymnoascus destructans, è una patologia devastante che sta provocando la morte di milioni di pipistrelli nel Nord America, partita da una grotta turistica ad Albany, nello Stato di New York.
In Europa questo fungo è stato identificato in molti paesi, ma per una evoluzione comune di pipistrelli e fungo, non si verificano epidemie di massa come quelle americane.
La grotta di Rio Martino è stata riaperta ai visitatori il primo agosto, dopo un lungo braccio di ferro tra l’Ente di Gestione delle Aree Protette del Monviso che ne aveva disposto la chiusura e il Comune di Crissuolo che gestisce le visite turistiche.

Per evitare la diffusione delle spore del fungo, si accede con l’accompagnamento di personale specializzato. Sarà necessario essere dotati di un secondo paio di scarpe perchè quelle indossate in grotta dovranno essere riposte in un sacchetto di plastica e pulite a casa con alcool secondo una procedura indicata al momento della visita.

Particolare attenzione va prestata al fine di evitare la diffusione del fungo, specialmente in aree dove l’introduzione di questa specie aliena può causare effetti disastrosi.
Il turismo speleologico in Italia quest’anno ha mosso un milione e mezzo di visitatori.
Anche i 5000 speleologi italiani in attività possono essere portatori di spore da una grotta all’altra, con un altissimo rischio di provocare pandemie per quelli che svolgono intense attività esplorative in tutti i continenti.

Per conoscere le modalità di accesso alla Grotta di Rio Martino, che per questa stagione estiva sono da considerare transitorie dal punto di vista organizzativo, si invitano gli interessati a rivolgersi al Comune di Crissolo (Via Umberto I, 39. Tel: 0175.94.902. Email: municipio@comune.crissolo.cn.it).

Le procedure di decontaminazione per gli speleologi sono invece disponibili sul sito dedicato alle ricerche sulla WNS: https://www.whitenosesyndrome.org

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