May the fourth be with you

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Il 4 maggio è diventato lo Star Wars Day, perchè in inglese la frase ” che la forza sia con te” suona un pò come “4 maggio è con te”.
Dalle stelle alle grotte, in questa data sembra simpatico ricordare le grotte degli altri pianeti e le scoperte dell’ esospeleologia.

International Journal of speleology ha pubblicato ieri uno studio effettuato nel 2016 da due ricercatori italiani, Davide Baioni e Mario Tramontana, presso l’Università di Urbino, che hanno osservato un probabile fenomeno di carsismo su rocce evaporitiche su Marte.

La cosa sembrerebbe banale visto che su Marte sono state individuate numerose grotte (sicuramente almeno sette se la memoria non mi inganna), ma queste grotte scoperte finora sono dei lavatubes, ossia delle cavità che si sono formate in zone vulcaniche grazie al passaggio di lava fusa sotto la crosta delle eruzioni che si andavano via via solidificando, lasciando canali vuoti una volta che la lava fusa è passata. Il processo di formazione delle grotte vulcaniche necessita solo di lava.

Per fare una grotta con un processo carsico invece serve l’acqua. Magari acqua ghiacciata che si scioglie se proprio non vogliamo pensare ad una azione dinamica di un torrente.
La scoperta di una probabile zona di erosione carsica su rocce evaporitiche su Marte conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che su Marte da qualche parte l’acqua c’era.
L’osservazione ha portato ad una ricerca notevole pubblicata da International journal of Speleology, in inglese ovviamente, ma grazie alle figure pure io sono riuscito a capire che quelle osservate su Marte sono doline del tutto simili a quelle che si formano sulla Terra.

Mentre le grotte finora scoperte su Marte quindi sono di origine vulcanica e stanno dalle parti dell’Arsia Mounth, questa depressione carsica su rocce evaporitiche è stata individuata nella valle dei Mariner, nella zona denominata Juventae Chasma. Complimenti ai ricercatori Davide Baioni e Mario Tramontana. Che la Forza sia con voi.

la ricerca è liberamente scaricabile con Creative Commons License dal sito http://scholarcommons.usf.edu/ijs/vol46/iss2/5/

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