La Federazione Speleologica Toscana si oppone alle dichiarazioni del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani sull’estrazione e la regolamentazione nelle Alpi Apuane

La Federazione Speleologica Toscana ha espresso la propria contrarietà alle recenti dichiarazioni del Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, in merito all’estrazione e alla regolamentazione nelle Alpi Apuane.

Nella foto di copertina, rilievo Lidar delle Gallerie del Simi in Corchia

Durante un convegno pubblico, Giani ha parlato di temi quali attività estrattive, regolamentazione e ruolo del Parco delle Apuane, utilizzando termini non condivisibili dalla Federazione Speleologica Toscana.

In un comunicato, la Federazione ha espresso il proprio disappunto per le parole del Presidente della Regione, sottolineando come queste dimostrino una mancanza di conoscenza del territorio e delle sue vulnerabilità.

In particolare, la Federazione ha evidenziato come le Alpi Apuane siano un patrimonio geomorfologico pressoché unico, caratterizzato da acquiferi carsici estremamente vulnerabili alle attività umane.

La Federazione ha spiegato come gran parte degli acquiferi carsici, e quelli apuani in particolare, siano costituiti da una rete di fratture che conferiscono all’ammasso roccioso un coefficiente di infiltrazione molto elevato.

Ciò significa che le acque di infiltrazione vanno ad alimentare i torrenti interni alle cavità, portando con sé tutto ciò che hanno preso in carico durante il percorso.

Questa caratteristica rende le fessure superficiali e le grotte delle vie di trasporto per ogni tipo di materiale antropico o naturale, rendendo gli acquiferi carsici estremamente vulnerabili alle attività che si svolgono nelle aree di alimentazione.

L’attività estrattiva è senza dubbio una delle più impattanti per gli acquiferi carsici.

I residui dei tagli di cava, costituiti in buona parte da “marmettola”, possono disperdersi negli acquiferi sottostanti, modificando l’idrodinamica degli acquiferi e riducendo la loro capacità di immagazzinare acque.

Ciò può incrementare il rischio idraulico a valle delle sorgenti, a causa di repentine rimozioni del sedimento che incrementano improvvisamente le portate dei torrenti.

La Federazione Speleologica Toscana ha quindi invitato i propri amministratori e gli imprenditori del settore lapideo a porre e porsi dei limiti, non ad eliminarli, al fine di preservare geositi di un valore naturale incommensurabile.

Le risorse naturali delle Alpi Apuane appartengono a tutti e devono durare a lungo.

In conclusione, la Federazione Speleologica Toscana ha espresso la propria contrarietà alle dichiarazioni del Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, sull’estrazione e la regolamentazione nelle Alpi Apuane, sottolineando la necessità di preservare un patrimonio geomorfologico unico e vulnerabile.

Fonte e Comunicato Ufficiale della FST: https://www.speleotoscana.it/2024/03/02/le-apuane-non-sono-un-giacimento/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *