È uscito, in questi giorni, un nuovo libro di Franco Gherlizza intitolato “Canin, una montagna di grotte e leggende”.

Canin una montagna di grotte e leggende.

Dalla recensione di Alessandro Tolusso.

Il libro interamente dedicato al Canin parla della storia e degli esterni, per farne conoscere l’anima e l’amore per il luogo, parla del suo interno, perché dentro il Canin c’è un altro universo che in tante persone, compreso l’autore, hanno vissuto e percorso.

Il volume inizia con una dedica a Bunny (Edi Umani) mitico e simpaticissimo personaggio della speleologia triestina. Le pagine seguenti sono poi suddivise in quattro capitoli o se vogliamo aspetti principali.

Il primo UNA MONTAGNA; qui in sintesi vengono descritte le prime ascensioni e scoperte.
Oltre i valligiani che frequentavano le zone per utilità (pascolo e caccia) vi erano altri, per lo più cittadini, che vi salivano per ricerche geografiche e botaniche spesso avvalendosi dei locali come guide.
Oggi il posto e facilmente raggiungibile grazie ad una buona rete stradale e le zone alte tramite una moderna funivia.
Gherlizza compie qui un viaggio nella storia della frequentazione e conseguente creazione di strutture in quota.
Vengono illustrati i vari bivacchi, ricoveri e rifugi (per lo più speleologici) dagli albori ai giorni nostri.
Le strutture spaziano dai bordi della zona (Casera Canin e Ricovero Igor Crasso) al nucleo più centrale della zona del Col delle Erbe-Foran del Mus per poi arrivare alla parte (purtroppo più deturpata ed antropizzata) del rifugio Gilberti attorniato dalle moderne ed impattanti strutture sciistiche.

Passiamo alla parte DI GROTTE; questa è una sezione dedicata al mondo interno ed interiore del Canin.
Zona carsica tormentata piena di voragini, pozzi e cavità varie.
Complesso che continua, ancora dopo decenni, a regalare nuove (faticose) esplorazioni e giunzioni.
Una delle più importanti zone carsiche d’Italia la cui esplorazione con produzione di rilievi, leggiamo, ebbe inizio con lo studioso friulano Giovan Battista De Gasperi.
Non si parla di sole grotte ma anche di vita nei campi e delle difficoltà, anche esterne, che si possono vivere.
Il Canin per la sua vicinanza alla pianura ed al mare è spesso sferzato da temporali molto violenti che se da una parte originano violente e pericolose piene nel sottosuolo, dall’altro mettono a dura prova le tende che si usano come ricoveri all’esterno.

Lasciato il mondo delle grotte, troviamo nella terza sezione LE LEGGENDE.
In queste pagine troviamo un breve cenno sulla storia delle leggende le quali spesso parlano del diavolo.
Per chi la conosce, ma anche per chi vorrà conoscerla, l’area ha l’aspetto di un mare in tempesta pietrificato.
Questo aspetto, oltre la lontananza e la passata difficoltà per arrivarci, ha senz’altro facilitato la nascita di leggende, fiabe e favole raccolte localmente.

Per completare il tutto non poteva mancare un capitolo legato all’INFORTUNISTICA SPELEOLOGICA.
Zona ricchissima di grotte e per questo da sempre molto frequentata da generazioni di esploratori con, purtroppo, l’accadimento di vari incidenti più o meno gravi, alle volta anche fatali, per i protagonisti.
Vengono riportati sinteticamente gli eventi per data, grotta o zona e breve descrizione dell’accaduto, comprensivi di quelli occorsi nella zona Slovena.
Gherlizza ha militato per molti anni nel Soccorso Speleologico ed è autore di alcune pubblicazioni in merito e, quindi, ben conosce la materia e riporta alla mente, ricordi e sensazioni che ci appartengono come soccorritori e che non si sono mai sopite.

Dalla lettura di queste pagine ci arriva un invito per salire, con una nuova consapevolezza, in zona ed allontanarci dalle moderne deturpazioni in quota. Un invito ad entrare nel cuore di quel misterioso ed affascinante mondo che è e sarà sempre il Canin, un universo magico dove frequentemente potremmo godere della compagnia dei suoi abitatori odierni come le vigili marmotte, i sfuggenti camosci o i curiosi stambecchi.
Un posto magico dove potremo anche percepire un alone di misteroche riguarda i sfuggenti abitanti delle sue storie.

Canin una montagna di grotte e leggende
Autore: Franco Gherlizza.
Formato: 17×24 cm.
Pagine: 120 con numerose fotografie a colori e in bianco e nero anche a carattere storico.
Reperibilità: Club Alpinistico Triestino Aps (cat@cat.ts.it).
Libreria Nero su Bianco – Via Alfredo Oriani, 4/b – Trieste (ordini@nsb.it / telefono: +39 040 638620).

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