Scoperta per caso nel 1963, la città nascosta nella Cappadocia ha una storia millenaria e una struttura sorprendente

Foto di Ascheri Sergio, grazie a Laura Beltrame

Derinkuyu è il nome di una città sotterranea situata nella provincia del Nevsehir, nella regione della Cappadocia, in Turchia.

Il suo nome significa “pozzo profondo” e deriva dal fatto che la città si estende per oltre 60 metri sotto la superficie terrestre.

La città fu scoperta per caso nel 1963 da un abitante locale che, durante i lavori di ristrutturazione della sua casa, si imbatté in un misterioso passaggio che conduceva a un intricato labirinto di grotte e cunicoli.

Foto di Ascheri Sergio

Da allora, sono stati esplorati circa 20 livelli sotterranei, ma solo otto sono aperti al pubblico.

La città sotterranea di Derinkuyu ha una storia antichissima e ancora avvolta nel mistero.

Si pensa che sia stata scavata inizialmente dai Frigi, una popolazione indoeuropea, tra i secoli VII e VIII a.C., ma alcune teorie sostengono che sia ancora più vecchia e che sia stata usata dagli Ittiti d’Anatolia come rifugio dalle invasioni nemiche.

Nell’epoca cristiana, la città fu arricchita da alcune cappelle e servì come protezione dalle guerre e dalle persecuzioni religiose.

La città era in grado di ospitare circa 20.000 persone e aveva una struttura sorprendente e funzionale.

Foto di Ascheri Sergio

Infatti, la città era dotata di grandi porte di pietra che potevano essere chiuse ermeticamente per impedire l’accesso agli invasori, e di un ingegnoso sistema di ventilazione che garantiva l’aria fresca a tutti i livelli.

Inoltre, la città aveva un pozzo per assicurare l’acqua potabile, una moltitudine di locali adibiti a cucine, camere da letto e magazzini per lo stoccaggio degli alimenti, una scuola, una chiesa, una cantina per la produzione di vino e olio, e anche uno spazio per il bestiame.

L’illuminazione era assicurata da lucerne alimentate probabilmente con olio di lino e collocate in nicchie sulle pareti.

La città aveva anche dei condotti per l’areazione, dei sistemi di scolo delle acque, e una riserva d’acqua naturale utilizzabile attraverso un pozzo che attingeva direttamente alla falda sotterranea.

La città sotterranea di Derinkuyu fu usata ancora nel 20° secolo dalla gente del posto come rifugio dalle periodiche ondate di persecuzione ottomana.

Foto di Ascheri Sergio

Quando gli abitanti cristiani furono espulsi dalla regione, nel 1923, i tunnel furono definitivamente abbandonati e dimenticati, fino alla loro casuale riscoperta.

Oggi, la città sotterranea di Derinkuyu è una delle attrazioni più affascinanti e misteriose della Cappadocia, e testimonia la capacità e l’ingegno delle antiche civiltà che l’hanno costruita e abitata.

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