E’ morto nei giorni scorsi a Perugia l’Avv. Francesco Innamorati, partigiano, politico, amministratore pubblico e speleologo. Fu il promotore della prima legge per la Speleologia in una Regione a Statuto ordinario, approvata nel 1974. Un ricordo di Marco Menichetti.

Francesco Innamorati ha partecipato alle maggiori esplorazioni delle grotte umbre come socio del G.S. CAI Perugia, facendo anche parte della squadra che nell’agosto del 1967 scoprì l’importante prosecuzione della parte più profonda della Grotta di Monte Cucco.

Determinante è stato il contributo di Francesco alla realizzazione a Costacciaro (Monte Cucco) del Centro Nazionale di Speleologia del CAI, con tutto quello che ne è seguito, compresa la realizzazione materiale della Scuola Nazionale di Speleologia del CAI.
Non ultimo lo sviluppo e l’affermazione internazionale della manifestazione Phantaspeleo che ininterrottamente, per dodici anni (1980 al 1991), ha iniziato quello che oggi continua con gli Incontri Internazionali di Speleologia che si svolgono annualmente in diverse parti d’Italia.

Il suo maggior contributo alla speleologia, lo ha dato come Vice Presidente della Regione dell’Umbria quando, su sua iniziativa, fu approvata la prima legge per la speleologia in Italia in una Regione con Statuto “ordinario”.
L’articolo 1 riportava le finalità: “…. la Regione favorisce lo sviluppo dell’attività speleologica in Umbria mediante la concessione di contributi per la ricerca speleologica e le attività didattiche e divulgative collegate, per il soccorso speleologico e per la tenuta e la gestione del catasto speleologico dell’Umbria” (Legge Regione Umbria n. 1/ 1974).

Queste poche righe sintetizzavano la storia e i fatti che nei decenni successivi hanno determinato l’evoluzione dell’attività e direi del mondo/movimento speleologico in Italia.
Questo è stato il primo riconoscimento pubblico dell’attività svolta dai Gruppi Speleologici, ma soprattutto rappresenta la prima definizione delle valenze e ricadute nella società civile della nostra attività, sia in ambito scientifico e didattico che sociale. Questa visione della speleologia ha favorito sia le diverse attività svolta ma anche l’esistenza dei gruppi Speleologici stessi.

A livello nazionale questo riconoscimento ha contribuito, in maniera determinante, alla realizzazione di tante attività, che hanno portato la Speleologia italiana all’attuale livello di considerazione all’interno delle Istituzioni locali e nazionali.

La Speleologia italiana deve molto all’ “intelligenza illuminata” dello speleologo Francesco Innamorati. Quello che siamo oggi come Speleologi, lo dobbiamo anche a Lui.

Marco Menichetti

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