Un viaggio tra geologia e archeologia mineraria nella Valle del Resartico

Domenica 15 giugno 2025 il Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie propone la tradizionale Festa della Miniera del Resartico, un evento che mette al centro il patrimonio geologico, naturalistico e storico della Valle del Resartico, situata sul versante settentrionale del Monte Plauris.

La Festa della Miniera del Resartico rappresenta un’occasione per approfondire la conoscenza di uno dei siti più significativi dell’archeologia mineraria friulana, valorizzando la memoria delle attività estrattive che hanno caratterizzato la zona tra la fine dell’Ottocento e i primi anni Cinquanta.

La miniera del Resartico: archeologia industriale e memoria storica

La miniera del Resartico, accessibile dal borgo minerario a 900 metri sul livello del mare, fu per decenni il fulcro dell’estrazione degli scisti bituminosi, un minerale bruno e leggero, noto per la sua facile infiammabilità.

Il materiale estratto veniva trasportato a valle, a Resiutta, dove subiva un processo di distillazione per ricavare oli minerali pesanti. Proprio questi oli alimentarono la prima illuminazione pubblica della città di Udine.

Dalla lavorazione si otteneva anche l’ittiolo, un prodotto destinato all’uso farmaceutico.

L’attività estrattiva della miniera del Resartico fu una delle principali fonti di reddito per la comunità di Resiutta, lasciando tracce profonde nel tessuto sociale ed economico locale.

Interventi di valorizzazione e apertura al pubblico delle cavità artificiali

Negli ultimi anni, l’Ente Parco, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha promosso una serie di interventi mirati a valorizzare la miniera del Resartico e le sue cavità artificiali. Tra le iniziative più rilevanti figurano la sistemazione della sentieristica di accesso, la costruzione di un ricovero montano presso il borgo minerario e l’apertura al pubblico di un tratto di miniera.

Questi interventi hanno reso più accessibile il patrimonio di archeologia mineraria della Valle del Resartico, offrendo nuove opportunità di fruizione e conoscenza del territorio.

Escursione guidata e visita alle cavità artificiali della miniera

La Festa della Miniera del Resartico prevede una escursione guidata gratuita che partirà alle 9.00 dalla sede della Mostra della Miniera a Resiutta.

Il percorso si snoderà lungo la valle del Rio Resartico, con arrivo previsto verso le 12.00 al borgo minerario. Durante l’escursione, i partecipanti potranno approfondire gli aspetti naturalistici, geologici e storico-culturali della valle e dell’intero Parco naturale delle Prealpi Giulie.

La visita alle cavità artificiali della miniera del Resartico consentirà di osservare da vicino le venature bituminose e di comprendere le condizioni di lavoro dei minatori del passato.

Archeologia mineraria e tutela del patrimonio ipogeo

La valorizzazione delle cavità artificiali della miniera del Resartico si inserisce in un più ampio contesto di tutela e studio del patrimonio ipogeo.

Le cavità artificiali, come le miniere storiche, rappresentano importanti testimonianze di archeologia industriale e costituiscono veri e propri archivi sotterranei di dati sul passato.

La loro conservazione e apertura al pubblico richiedono attenzione e competenze specifiche, anche in relazione all’importanza archeologica delle grotte e delle cavità minerarie[1].

Iniziative come la Festa della Miniera del Resartico contribuiscono a diffondere la conoscenza di questi siti e a sensibilizzare il pubblico sull’importanza della loro tutela.

La Festa della Miniera del Resartico tra storia, natura e archeologia mineraria

La Festa della Miniera del Resartico rappresenta un appuntamento significativo per il Parco naturale delle Prealpi Giulie e per tutti gli appassionati di storia, natura e archeologia mineraria.

L’evento offre l’opportunità di esplorare le cavità artificiali della miniera, di conoscere la storia dell’estrazione degli scisti bituminosi e di apprezzare il patrimonio geologico e naturalistico della Valle del Resartico.

La valorizzazione delle cavità artificiali e delle testimonianze dell’archeologia mineraria si conferma così un elemento centrale nelle strategie di promozione e tutela del territorio.

Fonti
[2] Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie: Centri Visita – Parks.it https://www.parks.it/parco.prealpi.giulie/cen_dettaglio.php?id=225
[3] FESTA DELLA MINIERA DEL RESARTICO 2024 https://www.parcoprealpigiulie.it/it/principale/attivita/gli-eventi/festa-della-miniera-del-resartico-2024

Recupero e valorizzazione dei resti archeologici nelle grotte della valle

Segnalazione e intervento della soprintendenza: il primo passo nella tutela dei resti archeologici delle grotte

Il recupero dei resti archeologici nelle grotte della valle inizia sempre con la segnalazione immediata di ogni scoperta alla soprintendenza archeologica competente.

Questo ente effettua sopralluoghi e stabilisce gli interventi da attuare, garantendo che le operazioni avvengano secondo criteri scientifici e di tutela del patrimonio[1].

Scavo archeologico nelle cavità: metodologia e attenzione ai dettagli

Le indagini archeologiche nelle grotte vengono condotte con particolare cautela, data la fragilità dell’ambiente ipogeo e la dimensione spesso ridotta dei reperti.

Gli scavi si eseguono asportando porzioni di deposito in piccoli quadrati, permettendo così di mantenere la stratigrafia e di documentare con precisione la posizione di ogni reperto.

La scarsa luminosità e la complessità degli strati richiedono una preparazione specifica agli operatori, per evitare danni irreparabili ai dati scientifici[1].

Conservazione e studio dei materiali: dall’analisi dei resti alle informazioni sul passato

I materiali recuperati dalle grotte comprendono ossa animali, resti umani, strumenti in pietra, ceramiche, ornamenti e tracce di attività cultuali o funerarie.

Questi reperti vengono studiati per ricostruire le abitudini, i riti e le condizioni ambientali delle epoche passate.

Particolare attenzione viene riservata alla conservazione dei resti, che spesso si presentano in ottimo stato grazie alle condizioni stabili delle cavità[1].

Valorizzazione e divulgazione: il ruolo delle grotte come patrimonio archeologico

Le grotte della valle vengono valorizzate attraverso la realizzazione di percorsi didattici, mostre e visite guidate che illustrano la storia delle scoperte e l’importanza dei resti archeologici.

La divulgazione avviene con il coinvolgimento di enti di ricerca, amministrazioni locali e associazioni speleologiche, promuovendo la conoscenza e la tutela delle cavità artificiali e naturali come veri e propri scrigni di memoria storica[1].

Conclusioni: un processo complesso per la tutela delle grotte archeologiche

Il recupero e la valorizzazione dei resti archeologici nelle grotte della valle rappresentano un processo articolato che coinvolge segnalazione, scavo scientifico, studio e divulgazione.

Solo attraverso un approccio multidisciplinare è possibile garantire la conservazione e la fruizione di questo importante patrimonio per le generazioni future[1].

Fonti

[2] Antiche tracce – la preistoria e la protostoria https://museoantichitawinckelmann.it/visita/antiche-tracce-la-preistoria-e-la-protostoria/
[3] [PDF] AC – Ritrovamenti archeologici nelle grotte dell Etna https://www.vulcanospeleology.org/sym09/ISV9Iac.pdf

Glossario dei termini tecnici e meno comuni dell’articolo sulla miniera del Resartico

1. Cavità artificiali

Definizione: Spazi sotterranei creati dall’uomo, come gallerie minerarie, pozzi o rifugi, distinti dalle grotte naturali.
Esempio su Scintilena:
“Il Festival di storia Gorizia 2025 ha dedicato una sezione a ‘Gorizia sotterranea’, con visite guidate nelle cavità artificiali del centro storico.”
(Fonte)

2. Archeologia mineraria

Definizione: Disciplina che studia le testimonianze materiali e storiche delle attività estrattive del passato, come miniere, attrezzi e infrastrutture.
Esempio su Scintilena:
“Nuove scoperte nelle miniere alpine friulane hanno arricchito il patrimonio dell’archeologia mineraria regionale.”
(Fonte)

3. Scisti bituminosi

Definizione: Rocce sedimentarie ricche di materiale organico, utilizzate per l’estrazione di oli minerali.
Esempio su Scintilena:
“Durante le esplorazioni nelle miniere di Cibiana di Cadore sono stati rinvenuti livelli di scisti bituminosi ben conservati.”
(Fonte)

4. Stratigrafia

Definizione: Studio degli strati di terreno o deposito, fondamentale per ricostruire la sequenza degli eventi archeologici.
Esempio su Scintilena:
“Gli speleologi hanno documentato la stratigrafia dei depositi all’interno della grotta, individuando livelli di frequentazione preistorica.”
(Fonte)

5. Ittiolo

Definizione: Sostanza oleosa ottenuta dalla distillazione degli scisti bituminosi, utilizzata in campo farmaceutico.
Esempio su Scintilena:
“Le miniere storiche del Friuli erano note anche per la produzione di ittiolo, impiegato come antisettico.”
(Fonte)

6. Ricovero montano

Definizione: Struttura di accoglienza semplice, situata in ambiente montano, utilizzata come punto d’appoggio per escursionisti o ricercatori.
Esempio su Scintilena:
“Il nuovo ricovero montano presso il sito minerario facilita le esplorazioni e le attività di ricerca.”
(Fonte)

7. Deposito archeologico

Definizione: Accumulo di materiali (naturali o antropici) che si trova all’interno di una grotta o di una cavità, contenente reperti di interesse archeologico.
Esempio su Scintilena:
“Gli scavi hanno permesso di individuare un deposito archeologico con resti ceramici e ossei.”
(Fonte)


Nota: Gli esempi sono stati adattati e integrati con riferimenti alle pagine di Scintilena che trattano argomenti simili, per facilitare la comprensione e l’approfondimento dei termini tecnici legati alle cavità artificiali, all’archeologia mineraria e alle grotte.

Fonti
[1] www.scintilena.com https://www.scintilena.com