Numerose iniziative degli speleologi in tutta Italia per celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua e una continua attenzione alla tutela delle acque sotterranee e degli acquiferi carsici, con il progetto “L’Acqua che berremo”.

Didattica L'Acqua che berremo
SSI laboratori didattici "L'acqua che berremo"

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, Venerdì 22 Marzo 2019, in varie località d’Italia gli speleologi organizzeranno incontri ed azioni dimostrative per sensibilizzare le persone al rispetto per il bene più prezioso: l’Acqua.

La Società Speleologica Italiana ha promosso una serie di attività didattiche, finanziate dal Ministero dell’Ambiente, sul tema dell’acqua che berremo, che si svolgeranno nel corso dell’anno all’interno dei Parchi Nazionali.

In Sicilia, il CIRS Ragusa e il Rotary Club di Ragusa, organizzano due eventi: Venerdì 22 Marzo, presso l’Hotel Antica Badia, conferenza sulle problematiche di inquinamento delle acque delle sorgenti che alimentano l’acquedotto di Ragusa, cui seguirà la proiezione di un video sulla esplorazione di un fiume carsico inquinato; e Domenica 24, escursione alle sorgenti storiche di Ragusa Oro e Misericordia.

Sulle Alpi Apuane, la Federazione Speleologica Toscana organizzerà tre eventi nei giorni 22, 23 e 24 Marzo, sul tema: “L’Acqua delle Apuane, perchè è importante conoscerla e tutelarla”.
Due incontri al Palazzo Ducale di Massa alle ore 21:00: Venerdì 22 Proiezione di video e documentari, Sabato 23 un conferenza pubblica, e Domenica 24 escursioni alle sorgenti e all’acquedotto cittadino.


In questo video di due minuti vincitore del concorso “L’acqua che berremo” indetto dalla SSI nel 2015, lo speleologo Pasquale Trifone racconta il viaggio dell’acqua che berremo

Il viaggio dell’acqua inizia molto prima della sorgente, nelle falde sotterranee dove è presente in grandissime quantità, e all’interno delle montagne, praticamente in ogni Regione d’Italia.
Lo sanno bene gli speleologi, che la inseguono nei profondi meandri, percorrendo antichi condotti ormai abbandonati dalle acque, che scavando nella roccia scorrono oggi ancora più in basso.
Molto spesso l’acqua è ancora signora e padrona del buio, dove piccole gocce si staccano dalle stalattiti e cadono in laghi cristallini, o in preziose vaschette d’alabastro, per formare impetuosi torrenti sotterranei, i “Fiumi della Notte”.

Gli speleologi nelle loro esplorazioni studiano le segrete vie dell’acqua, per identificare un labirinto sotterraneo estremamente delicato, dove una sostanza inquinante in superficie può raggiungere rapidamente la falda acquifera senza essere filtrata in nessun modo da sabbie e terreni.
L’importanza del lavoro degli speleologi viene percepita solo in rari casi, come avviene per esempio in Lombardia, sulle Grigne, dove l’ente gestore dell’acquedotto collabora con gli speleologi e con i Comuni.

Questa giornata è solo la punta dell’iceberg della attività di ricerca che viene svolta puntualmente in tutta Italia.
Per una comprensione più completa dell’importanza degli acquiferi carsici e del ruolo degli speleologi, si rimanda alla consultazione del documento allegato, che è stato utilizzato per un corso di approfondimento specifico per gli speleologi, svoltosi nel 2011 a cura di Mauro Chiesi per la Società Speleologica italiana e per la Federazione Speleologica Italiana.

https://www.scintilena.com/wp-content/uploads/2019/03/speleologi-acqua-bene-prezioso.pdf

Libro consigliato: Bollati Boringhieri editore – I Fiumi della Notte, alla scoperta delle acque carsiche italiane – a cura di Mario Vianelli

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