Notizia del Delegato della 7^ Zona del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico

In riferimento alle notizie apparse sulla stampa sopratutto in questi giorni, il CNSAS-Puglia è ufficialmente coinvolto nelle attività di recupero dei resti umani rinvenuti nella Grave di Zazzana agli inizi di Agosto. Si tratta di una attività di Polizia Giudiziaria poiché i resti umani si trovano lì -ad oltre 100 metri di profondità– a seguito di reato e non di incidente.
La scoperta fu fatta agli inizi di agosto dalla ditta e dal gruppo speleologico del luogo che stavano effettuando alcune operazioni di bonifica del sito su un progetto finanziato con fondi ecotassa. I Carabinieri che hanno posto l’area sotto Sequestro Giudiziario incaricando la Ditta ed il CNSAS dello svolgimento delle operazioni tecniche di recupero, unitamente all’assistenza al CTU – Medico Legale. Il C.N.S.A.S. ha operato principalmente in assenza della gru, utilizzata dalla ditta per il recupero delle carcasse di automezzi che riempivano la grotta, e per quanto attiene anche l’assistenza la Medico Legale.
Finora sono stati recuperati resti (solo parti ossee) appartenenti probabilmente a 4-5 individuti.
Le operazioni continueranno fino a diverse disposizioni della Procura della Repubblica di Foggia, titolare dell’inchiesta

Franco Alò
Delegato VII Delegazione CNSAS

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