Una nuova specie di pipistrello documentata nel territorio
Una scoperta di rilievo per la fauna locale
La presenza dell’Orecchione alpino (Plecotus macrobullaris) è stata confermata in provincia di Belluno.
Il primo esemplare è stato identificato nell’estate del 2024 nei pressi dello stabilimento della Ceramica Dolomite, a Trichiana di Borgo Valbelluna.
La segnalazione è stata analizzata da Gabriele Filippin, socio dell’Associazione Faunisti Veneti e del Gruppo Grotte Solve CAI Belluno, che ha riscontrato le caratteristiche tipiche della specie: pelliccia ventrale chiara, macchie arancioni alla base delle orecchie e un callo triangolare distintivo sul mento.
L’importanza dei pipistrelli per l’ecosistema
I chirotteri svolgono un ruolo fondamentale come indicatori biologici della qualità ambientale. La loro presenza è legata alla disponibilità di habitat adatti e alla presenza di insetti di cui si nutrono.
In provincia di Belluno erano già documentate due specie di Orecchione: il comune (Plecotus auritus) e il meridionale (Plecotus austriacus).
Il ritrovamento dell’Orecchione alpino porta a 23 il numero di specie di pipistrelli segnalate nel territorio.
Distribuzione e caratteristiche della specie
Il Plecotus macrobullaris è un pipistrello di piccole dimensioni, con un peso tra i 10 e i 12 grammi e un’apertura alare di 25-30 centimetri.
È distribuito in diverse regioni europee, dal Caucaso ai Balcani, fino alle Alpi e ai Pirenei.
Il suo volo è relativamente lento, intorno ai 5 km/h, e si sposta prevalentemente dopo il crepuscolo.
La sua identificazione non è semplice, poiché condivide l’habitat con altre specie simili e solo negli ultimi anni è stata chiarita la sua classificazione tassonomica.
Le segnalazioni e il monitoraggio della specie
Oltre all’esemplare trovato a Trichiana, un altro individuo è stato rinvenuto senza vita a Feltre, a circa 20 km di distanza.
Questo ha portato i ricercatori a ipotizzare l’esistenza di una colonia riproduttiva nella zona. Attualmente, in provincia di Belluno sono censite 64 colonie di pipistrelli, di cui 46 sono colonie estive e 18 ibernacoli.
Il monitoraggio dei chirotteri è fondamentale per comprendere lo stato di salute degli ecosistemi e adottare misure di conservazione adeguate.
La collaborazione tra ricercatori e cittadini può contribuire alla tutela di queste specie, spesso poco conosciute ma di grande importanza ecologica.