Perché vinceremo la battaglia contro l’emendamento Puletti che permette il passaggio dei mezzi a motore sui sentieri dell’Umbria

La Giunta Regionale si è messa contro pure i frati, e mo so cazzi.

Il declassamento dei sentieri umbri per racimolare i voti di enduristi e cacciatori ha trovato un nemico tanto potente quanto subdolo.

A scendere in campo contro la giunta regionale sul fronte misto pro sentieri, stavolta arrivano i frati di Assisi.

Il Cammino di Francesco in Umbria ha 15 tappe. Stimando un costo minimo al giorno di soli 50 euro a persona, arriviamo a 3 milioni di Euro tondi tondi che non arriveranno nelle casse della Chiesa in Umbria, con perdite altrettanto cospique nel Lazio.

4000 camminatori all’anno sul sentiero di Francesco, portano in Umbria, negli ostelli e nelle strutture della Chiesa, almeno 60mila presenze, che, solo per dormire senza pasti, sono circa tre milioni di Euro.

Questa la perdita minima se in Umbria non viene a camminare più nessuno.

Senza raccontare a quanto ammonta l’incasso, ma buttandola sullo spirituale, Fra Jorge Fernandez ne ha parlato presentando i dati della Statio peregrinorum: «Auspichiamo passo indietro».

«Non vorremmo che questi sentieri percorsi dall’Uomo stimmatizzato, ovvero da san Francesco, diventino battuti da cacciatori e da veicoli a motore. Auspichiamo che si possa fare un passo indietro». Così fra Jorge Fernandez, dell’Ordine dei frati minori ha parlato giovedì ad Assisi del discusso emendamento Puletti al bilancio regionale, quello tramite il quale a fine dicembre sono state di fatto aperte le porte di sentieri e mulattiere dando il via libera alla «liberalizzazione ai veicoli a motore alla viabilità minore non vietata esplicitamente».

Il religioso ne ha parlato ad Assisi durante la presentazione dei dati 2023 dello Statio peregrinorum, il servizio della basilica di San Francesco che accoglie i pellegrini, rilascia l’attestato dell’avvenuto pellegrinaggio (Testimonium) e classifica i dati per elaborare le statistiche del turismo lento e sostenibile verso la tomba del Santo. Fernandez ha quindi «auspicato un ripensamento»

Ecco i numeri della Statio peregrinorum: nel 2023 sono stati 4.227 (un numero sostanzialmente stabile a quello dell’anno precedente) i pellegrini arrivati ad Assisi a piedi (nel 96,5 per cento dei casi) o in bici prevalentemente per ragioni religiose.

«Numeri da record» secondo il Sacro convento, con una crescita percentuale delle donne rispetto agli uomini (rispettivamente 51,5 per cento e 48,5 per cento contro il 48,3 per cento e 51,7 per cento del 2022) così come quella dei pellegrini che provengono dall’estero.

In crescita anche gli arrivi in gruppo (34,2 per cento) rispetto a quelli in solitaria (65,8 per cento), così come gli stranieri, perlopiù europei: il 15,5 per cento arriva dalla Germania, il 5,2 per cento dalla Francia, il 3,66 per cento dagli Stati Uniti.

Non dimentichiamoci che l’aeroporto di Perugia è stato fatto apposta per portare soldi ai Frati di Assisi:

Raggiungere l’aeroporto di Sant’Egidio da un qualsiasi centro umbro con i mezzi pubblici è praticamente impossibile, ma funziona benissimo per far atterrare comitive di pellegrini e nel nostro caso di camminatori, che atterrati a Sant’Egidio vengono impacchettati in pullman da 50 e distribuiti tra i vari punti spesa sparsi come mine antiuomo tra Santa Maria degli Angeli e la città del Poverello.

La battaglia dei sentieri è appena cominciata, ma l’aiuto insperato della Chiesa ci farà vincere.

Una volta tanto siano lodati preti frati e monache.

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