Nel mondo dei cristalli è un racconto a fumetti in tre puntate e all’interno l’intervista a Tullio Bernabei negli articoli di approfondimento. Un piccolo cameo a Giovanni Badino consegnato all’immortalità come fisico e inventore

La copertina del numero 3505 di Topolino con i Cristalli di Naica e La Venta

E’ così che si diventa immortali. Nei fumetti non si invecchia e non si muore. Così insieme a Qui Quo Qua eterni Giovani Marmotte e a Zio Paperone inossidabile vecchio mai prossimo all’epilogo, ecco che troviamo, con un tuffo al cuore, il nostro Giovanni Badino ‘fisico ed inventore delle tute speciali di Naica’

Topolino, il più conosciuto fumetto al mondo, regala un posto nella Storia e una proiezione di immortalità ai nostri beniamini di La Venta. L’intervista a Tullio Bernabei, vivo e vegeto, comprende un cameo a Badino, se pure didascalico, e ce lo consegna ‘inventore’, non c’è scritto che lui è morto, e mi piace ricordarlo così, un Archimede Pitagorico imperituro ed eterno esploratore, inventore, studioso, geniale.

La storia a fumetti è solo ispirata alla Cueva de los Cristales di Naica, quindi non ci troveremo in Messico a strisciare con le tutone arancioni e respiratori tra gli enormi cristalli.

È una delle innumerevoli storie di Topolino in cui si entra in una grotta, in una caverna, o alla ricerca di un tesoro in una città sotterranea.

Topolino e le sue storie forse hanno influenzato anche me e la mia generazione di speleologi.

‘I nostri eroi nelle loro avventure fanno scoperte straordinarie ed inaspettate, attraversando luoghi che fanno sognare.’

Questa ultima frase riguarda le storie a fumetti di Topolino, o le esplorazioni speleologiche quotidiane? Cosa è mai la speleologia, se non un viaggio fuori dal tempo, di scoperta, di meraviglia, esplorazione.

Questa settimana in edicola, in un numero di Topolino memorabile, i miei sogni di un bambino si mescolano alla realtà di uno speleologo cinquantenne. La Venta, Badino, Petrignani, Bernabei sono entrati nel mondo senza tempo di Topolino. Gran bel colpo.

Andrea Scatolini