Nuove analisi sui fossili di pipistrello ritrovati nel Wyoming rivelano dettagli cruciali sull’evoluzione del volo e dell’ecolocalizzazione nei primi mammiferi alati
Nuove scoperte sui fossili di pipistrello risalgono a 52 milioni di anni fa
Nel contesto della paleontologia dei mammiferi, una nuova luce è stata gettata sull’evoluzione dei pipistrelli grazie allo studio dei più antichi fossili di pipistrello completi finora conosciuti.
I reperti, rinvenuti nella Green River Formation del Fossil Basin, nel sud-ovest del Wyoming, risalgono a circa 52 milioni di anni fa, durante l’Eocene inferiore.
Questo ritrovamento non rappresenta solo una rarità per lo stato di conservazione, ma offre anche un punto di riferimento per comprendere le prime fasi dell’adattamento al volo nei mammiferi.
Dettagli delle scoperte: le tre specie identificate
I fossili di pipistrello analizzati provengono da una zona ricca di resti paleontologici: la Green River Formation.
Qui sono state identificate tre specie distinte: Icaronycteris index, Onychonycteris finneyi e la più recente Icaronycteris gunnelli.
Le prime due specie erano già note alla comunità scientifica rispettivamente dal 1966 e dal 2008.
La terza, Icaronycteris gunnelli, è stata descritta nel 2023 e rappresenta una nuova aggiunta alla conoscenza dell’ordine dei Chirotteri.
Tra i reperti esposti nel centro visitatori del parco nazionale che gestisce l’area, si trovano calchi scientifici delle tre specie e un fossile quasi completo di I. gunnelli, il secondo esemplare mai scoperto di questa specie.
Questo arricchisce notevolmente il patrimonio fossile disponibile per gli studi comparativi.
I più antichi pipistrelli e la loro origine geografica
I più antichi fossili di pipistrello finora conosciuti risalgono a un periodo leggermente precedente, circa 55-56 milioni di anni fa, ma sono rappresentati solo da denti fossilizzati.
Le specie in questione, Archaeonycteris praecursor ritrovato in Portogallo e Altaynycteris aurora in Cina, forniscono informazioni limitate a causa della scarsità del materiale.
La scoperta dei fossili completi in Wyoming, invece, offre una visione più articolata dell’anatomia di questi animali, inclusa la struttura delle ali, degli arti e della dentatura.
Questi elementi sono fondamentali per comprendere se i primi pipistrelli fossero già in grado di volare attivamente o si limitassero a planare, e se avessero già sviluppato capacità di ecolocalizzazione.
Evoluzione del volo nei mammiferi e importanza dei fossili di pipistrello
I fossili di pipistrello rinvenuti nel Fossil Basin rappresentano una risorsa importante per comprendere l’origine del volo nei mammiferi.
La presenza contemporanea di specie con caratteristiche morfologiche diverse suggerisce che l’evoluzione del volo e dell’ecolocalizzazione possa aver seguito percorsi indipendenti o parzialmente sovrapposti.
Inoltre, i fossili aiutano a chiarire il quadro geografico della diffusione dei primi pipistrelli.
Le somiglianze e le differenze tra gli esemplari europei, asiatici e americani potrebbero indicare rotte migratorie complesse o origini multiple.
In questo senso, la Green River Formation diventa un riferimento geologico cruciale.
Le analisi continuano e nuovi ritrovamenti potrebbero aggiungere ulteriori dettagli a questo scenario ancora in evoluzione.
I fossili di pipistrello, già protagonisti di studi sulle dinamiche del volo e sull’adattamento sensoriale, restano al centro dell’interesse scientifico internazionale.
Maggiori info: https://www.scintilena.com