Ricercatori documentano circa 30 specie diverse durante il monitoraggio nel sud-est del Paese

Natalie Weber, ricercatrice tedesca specializzata nello studio dei pipistrelli, ha guidato all’inizio del 2023 una spedizione in Guinea per condurre un censimento di questi mammiferi in quattro diverse aree del paese.

La spedizione, frutto della collaborazione tra la onlus Guinea Ecologie, Bat Conservation International e altri partner, si è rivelata un grande successo, portando alla documentazione di circa 30 specie di pipistrelli in un’area della Guinea sud-orientale ricca di biodiversità ma minacciata dalle attività umane.

Per quattro settimane il team di ricercatori ha lavorato sul campo in condizioni disagiate, senza elettricità né acqua corrente.

Ogni sera la squadra si divideva in piccoli gruppi che si recavano in grotte, cavità e altri luoghi potenziali rifugi di pipistrelli.

Qui venivano utilizzate reti e trappole acustiche per catturare esemplari, identificarli, raccogliere dati e registrare i loro ultrasuoni al momento del rilascio.

Il lavoro proseguiva fino alle prime ore del mattino.

I quattro siti studiati presentano diversi livelli di protezione naturalistica.

La riserva della biosfera di Ziama gode dello status UNESCO, mentre le foreste di Bero e Yonon hanno una tutela parziale. L’area di Kassadou, al confine con la Sierra Leone, non ha invece vincoli di salvaguardia.

I ricercatori sperano che i preziosi dati raccolti possano gettare le basi per futuri programmi di conservazione di questa area così importante per la biodiversità della Guinea e dell’intera Africa Occidentale.

Il Paese ospita infatti ben 22 fiumi che hanno origine dal suo territorio ed è considerato il “serbatoio d’acqua” dell’intera regione.

Proteggere questo ecosistema significa garantire un futuro sia alla ricca fauna che alle popolazioni umane che dipendono da esso.

La zona studiata è un hotspot di biodiversità che ospita diverse specie a rischio, tra cui il molosso di Nimba (Myotis nimbaensis), scoperto nel 2019 proprio in Guinea e oggi considerato in pericolo critico di estinzione.

Altri chirotteri minacciati documentati durante la spedizione sono il rinolofo di Lamotte (Hipposideros lamottei), il pipistrello serotino di Rosevear (Neoromicia roseveari) e tre specie di rinolofi (Rhinolophus maclaudi, R. guineensis e R. ziama).

Per raccogliere dati il team ha utilizzato sofisticati rilevatori acustici in grado di registrare gli ultrasuoni emessi dai pipistrelli.

Strumenti di questo tipo permettono di rilevare la presenza delle diverse specie in modo non invasivo.

Dieci unità sono state usate sul campo e due lasciate ai partner guineani per proseguire il monitoraggio dopo la fine della spedizione.

La collaborazione con Guinea Ecologie e gli altri partner – spiega Jon Flanders di Bat Conservation International – potrà dare un contributo vitale alla conservazione dei pipistrelli in Guinea. Si tratta di una fauna ancora poco conosciuta ma fondamentale per l’equilibrio ecologico di queste foreste uniche al mondo, oggi minacciate dalle attività umane“.

I ricercatori sperano che i dati raccolti possano gettare le basi per futuri programmi di tutela di questi preziosi alleati dell’uomo nella lotta ai parassiti e nell’impollinazione di piante da frutto.

Fonte e maggiori info: https://digital.batcon.org/issue/volume-42-issue-2/#biodiversity

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