I risultati dello studio dell’INGV contribuiscono alla comprensione della sismicità regionale e aprono la strada a future ricerche sulle zone sismiche con terremoti di magnitudo più elevata

Un recente studio condotto da un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha portato alla luce importanti scoperte sul comportamento sismico del sistema di faglie dell’Alto Tiberina, situato nell’Alta Valle del Tevere, tra Toscana, Umbria e Marche.

La ricerca, intitolata “Statistically significant difference between earthquake size distributions of independent and triggered seismicity“, è stata pubblicata su una prestigiosa rivista scientifica del portfolio Nature.

Lo studio, guidato dal primo autore Matteo Taroni, si è concentrato sull’analisi dei comportamenti sismici delle diverse faglie del sistema dell’Alto Tiberina, con l’obiettivo di individuare eventuali differenze tra la faglia principale e quelle secondarie.

I risultati hanno evidenziato che due zone del sistema di faglie presentano comportamenti sismici notevolmente differenziati tra loro.

Nello specifico, la faglia principale, che si estende più in profondità, mostra una sismicità caratterizzata da eventi solitari e una percentuale più elevata di eventi di piccola magnitudo.

Al contrario, le faglie secondarie più superficiali presentano una sismicità con eventi che si verificano in sciami e una percentuale inferiore di eventi di piccola magnitudo.

Il team di ricerca ha condotto l’indagine utilizzando un catalogo sismico ad alta definizione che copre il periodo tra il 2010 e il 2015, registrando anche terremoti di magnitudo molto bassa grazie al progetto TABOO dell’INGV, che ha installato numerose stazioni sismiche nella zona di studio.

Grazie all’applicazione di metodi statistici sofisticati, tra cui un algoritmo sviluppato da Rodolfo Console, membro del team di ricerca, è stato possibile ottenere informazioni significative sulle caratteristiche delle faglie.

L’elemento di novità di questa ricerca risiede nel collegamento tra due aspetti della sismicità: quello temporale, che riguarda gli eventi solitari e quelli “clusterizzati” (cioè che avvengono in sciami), e quello relativo alla distribuzione delle magnitudo dei terremoti, nota come legge di Gutenberg-Richter.

Questi due aspetti sono strettamente correlati nel sistema di faglie dell’Alto Tiberina.

I risultati ottenuti forniscono una visione più approfondita del comportamento sismico delle faglie nell’area dell’Alto Tiberina e rappresentano un importante contributo alla comprensione della sismicità regionale.

Tuttavia, poiché lo studio è stato condotto su terremoti di magnitudo relativamente bassa, compresa tra 0.5 e 3.9, gli autori sottolineano la necessità di ulteriori ricerche per valutare se le stesse proprietà siano presenti anche in eventi di magnitudo più elevata, potenzialmente dannosi per le strutture.

In futuro, il team di ricerca intende estendere lo studio alle zone sismiche con terremoti di magnitudo più elevata, come ad esempio le zone di subduzione oceanica in Sudamerica, Giappone e Indonesia, al fine di approfondire la conoscenza del comportamento sismico su scala globale e migliorare la prevenzione e la gestione del rischio sismico.

Link allo studio: https://www.nature.com/articles/s43247-024-01367-x
Citazione: Taroni, M., Console, R., Montuori, C. et al. Statistically significant difference between earthquake size distributions of independent and triggered seismicity. Commun Earth Environ 5, 193 (2024). https://doi.org/10.1038/s43247-024-01367-x

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