C’è ancora da scavare, ma ormai è fatta, un tracciamento in aria con uno strumento autocostruito ha dato esito positivo.

Finale Ligure – Lo scorso 31 luglio, sull’altopiano delle Manie a Finale Ligure, gli speleologi dello S.C. Ribaldone hanno effettuato un tracciamento aereo con un apparecchio autocostruito nella Grotta Superiore Sorgente Priamara,

Non si era ancora del tutto certi di un collegamento tra le due grotte. Era stata battuta la strada del collegamento con la vicina Briga (https://www.scintilena.com/speleologia-trasversale-ultime-esplorazioni-liguri-oltre-il-sifone-della-priamara-regalano-qualche-km-di-nuova-grotta/02/11/), e con altre piccole cavità promettenti.

Il tracciamento ha avuto esito positivo ed ha dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, l’esistenza di un collegamento fisico tra Terre di Sotto, una piccola cavità di recente scoperta, e il complesso carsico della Grotta Superiore Sorgente Priamara (di oltre 1900 m di sviluppo).

Il tracciamento è stato eseguito con 900 ml di deodorante per ambienti immesso alle 00:45 alla Grotta Terre di Sotto. Il “sensore di Vernassa” – dal nome del noto Alessandro, direttore tecnico del Ribaldone, accanito accatastatore e topografo – MQ-2 (https://github.com/speleoalex/opsdatalogger/) è stato immesso in Priamara.

Nel grafico restituito si possono leggere quattro valori interessanti: il tempo di arrivo del massimo, il tempo di arrivo del primo tracciante, il momento del secondo ordine della curva di restituzione e il momento del terzo ordine. Si possono ipotizzare due cammini, forse di sezione uguale e differente lunghezza, forse di sezione diversa e lunghezza simile: in tutti i casi, il tracciamento andrà rifatto, con nuove indicazioni e alla luce dei risultati elaborati, data la condizione di anticipo e ritardo temporale dei risultati, inserendo anche un controllo mediante anemometro.

La Grotta Terre di Sotto, quando sarà collegata alla Priamara anche per gli umani, oltre che per i gas volatili e le sogliole, consentirà di arrivare direttamente nelle zone da esplorare, evitando di trascorrere diverse ore tra sifoni, fango e strettoie.

Il risultato è di estrema importanza esplorativa perché il congiungimento, che necessiterà ancora di ulteriore lavoro di disostruzione, consentirà un accesso più agevole al reticolo carsico della Priamara, rispetto a quello attuale, costituito da un lungo e stretto meandro e da un temibile sifone sabbioso che tende, senza speranza, a chiudersi appena ci si è entrati.

La Priamara è sotto l’attenzione degli speleologi da oltre 50 anni ed è di una bellezza e di una fangosità senza fine.

Il tracciamento effettuato si colloca in un progetto di più ampio respiro teso alla completa esplorazione (sarebbe più giusto parlare di “riesplorazione”) del reticolo carsico delle Manie, messo in opera da circa un anno dai gruppi speleologici Ribaldone, Martel, Issel, G.G. Borgio Verezzi, Bolzaneto e alcuni speleologi indipendenti.

Le esplorazioni sono ancora in corso, per completare l’attività di ricerca, rilievo e documentazione fotografica.

Insomma, la storia continua ancora, sempre insieme.

Notizia di Marina Abisso

Speleo Club Gianni Ribaldone

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