Una buona notizia dagli USA

Di Giuseppe Adriano Moro (Maio)

Il 24 luglio scorso il Center for Biological Diversity, un’associazione ambientalista americana, ha annunciato un accordo con il US Fish and Wildlife Service, che prevede l’adozione di decisioni in merito alla protezione di 33 specie di animali e piante nell’ambito del Endangered Species Act.

Nel comunicato che si può leggere a questo indirizzo

https://biologicaldiversity.org/w/news/press-releases/dozens-of-southern-animals-plants-closer-to-endangered-species-protections-2023-07-24/

viene riferito che per 24 specie la decisione arriverà entro l’anno.

Fra queste prime 24 specie vengono citate le Georgia blind salamanders, minacciate dalla distruzione delle grotte e dall’inquinamento, oltre al Miami cave crayfish, minacciato dall’innalzamento del livello del mare, dall’estrazione di acqua dal sottosuolo e dall’inquinamento.

Le salamandre cieche della Georgia (Eurycea wallacei) sono anfibi che vivono nelle acque sotterranee del sudest degli USA.

Non si sa molto riguardo a questi animali, difficili da osservare, ma quelli esaminati sono neotenici, ovvero mantengono per tutta la vita caratteristiche tipiche degli anfibi giovani in ambiente acquatico, esattamente come il proteo.

L’accordo raggiunto fra il Center for Biological Diversity e il USFWS non pone già queste specie sotto la tutela del Endangered Species Act, ma considerate le informazioni disponibili sulle minacce cui sono soggette, è ragionevole prevedere che la decisione assunta sarà favorevole.

Il US Fish and Wildlife Service è l’Agenzia federale degli Stati Uniti che si occupa della gestione di pesci, fauna selvatica e habitat naturali.

L’accordo segue un’azione legale intentata dall’associazione di protezione ambientale, che ha rilevato l’inerzia del USFWS a fronte di richieste motivate già formulate secondo le procedure in vigore negli USA.

L’Endangered Species Act è la norma federale americana che protegge le specie autoctone minacciate.

Nell’equivalente norma europea di riferimento, la Direttiva 92/43/CEE del 1992, molte specie che vivono in ambiente sotterraneo non sono tutelate.

Per fortuna il proteo lo è, così come diverse specie di pipistrelli e il famoso coleottero Leptodirus hochenwartii.

In questo caso è compito dei biospeleologi unire le forze, per segnalare alla Commissione Europea la necessità di aggiornare le liste di specie “di interesse comunitario”, analogamente a quanto fatto dai conservazionisti d’oltre oceano.

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