Un secolo di misteri svelati grazie allo studio linguistico dei proto-linguaggi ideografici

Da oltre cento anni gli archeologi si sono interrogati sul significato delle misteriose pitture rupestri preistoriche, costituite da figure animali e segni enigmatici.

Diverse teorie sono state avanzate, ma una sola pista sembrava essere l’unica chiave di lettura: quella della maestria della linguistica dei proto-langues idéographiques.

E in un recente saggio scientifico, questa pista è stata finalmente confermata come la chiave per comprendere il significato di queste opere d’arte preistoriche.

Grazie alla linguistica dei proto-langues idéographiques, gli studiosi sono riusciti a decifrare le pitture di importanti grotte come Lascaux, Marsoulas e Pindal.

La scoperta è di importanza storica in quanto per la prima volta siamo in grado di comprendere il linguaggio e la mitologia degli uomini preistorici, rivelando la stretta connessione tra la preistoria e la storia.

Il saggio scientifico rappresenta quindi una svolta importante per la comprensione delle origini dell’umanità e delle sue prime forme di comunicazione.

Nella presentazione del libro si legge:

Per quasi 30.000 anni, secondo l’archeologia, gli uomini preistorici hanno decorato le grotte con segni strani spesso associati a rappresentazioni animali.

Descritti dall’abate Breuil, categorizzati da Leroi-Gourhan e Sauvet/Wlodarczyk, nessuno è mai riuscito a risolverne il mistero.

Vi invito ora a partecipare alla decifrazione di questo linguaggio, una decifrazione di notevole portata. Infatti, leggeremo nei pensieri dei nostri antenati più lontani, comprenderemo la loro lingua, la loro fede e avremo la prova che queste hanno permeato i primi centri religiosi cruciali dell’epoca storica: Sumer e l’Egitto. Per la prima volta, quindi, il mondo della preistoria e della storia si unirà. E l’archeologia più antica si unirà a quella della Genesi biblica.

Maggiori info su: https://www.monbestseller.com/manuscrit/18505-le-dechiffrage-du-langage-des-cavernes