Il Resoconto del primo workshop di Ingrigna! A Mandello sul Lario

Di Marina Abisso

Riflessioni, proposte, prospettive e nuovi approcci: la tecnologia digitale al servizio della conoscenza

Nato dalla proposta di Simona Manzini condivisa sulla mailing list InGrigna, sabato 2 Dicembre, a Mandello sul Lario, si è tenuto un incontro/workshop di approfondimento sulle esplorazioni “interne ed esterne” della Grigna.

Di seguito una breve sintesi della giornata, a cui hanno partecipato una ventina di speleologi, seriali frequentatori della Grigna, tra i quali alcuni nomi famosi della speleologia come Tiziano Manzi, primo esploratore del Pozzo sotto il Sentiero della Piancaformia, amichevolmente chiamato “Bambino”, Sandro Ghidelli e Beatrice Dell’Oro.

Emanuele Lele De Rose ha fatto da moderatore, introducendo diversi spunti interessanti.

Tra questi, la rappresentazione su Google Earth delle principali bocche calde e fredde di Moncodeno/Cresta di Piancaformia/Releccio è stata utilizzata come punto di partenza per un più ampio discorso.

A seguito di questo, il discorso si è spostato sulla possibilità di migliorare le viste cartografiche del catasto regionale.

Si è parlato di localizzazione delle facies caratteristiche dell’edificio delle Grigne, di giaciture e macro strutture.

Il supporto di Ferruccio Tomasi e di Luisa Zuccoli, moglie del compianto Alfredo Bini, a cui è dedicato il Complesso del Releccio, ha reso più semplice il tema dell’inquadramento della morfologia interna ed esterna.

Un vivace ed attivo scambio di idee ha introdotto l’approccio all’esplorazione, sull’ambiente interno ed esterno, con svisceramento di modalità e metodi da utilizzare nell’osservazione e nello studio della circolazione di aria e acqua.

La speleologia è, come ha detto Max Gelmini, una disciplina non inquadrabile solo nell’aspetto sportivo: fornisce conoscenze scientifiche di vario genere: geologiche, idrologiche, meteorologiche, biospeleologiche che aiutano ulteriormente a comprendere l’evoluzione delle terre alte.

In questo contesto, diventa di particolare rilevanza e più facile approccio il Catasto speleologico, grazie allo scambio di opinioni tra Ferruccio e Damiano Lontra Montrasio: è archivio di contenuti utili e importantissimi a più livelli, validi tanto per le esplorazioni e la ricerca, quanto per un approfondita conoscenza del territorio da parte delle istituzioni.

I dati catastali confluiscono in strumenti regionali e locali di pianificazione territoriale, che in questo modo prendono atto con immediatezza delle eventuali problematiche connesse al carsismo ed alle sorgenti.

Sono nate considerazioni sulla possibile implementazione dei dati che possono essere confluire nel catasto e sul modo di rendere più semplice la loro lettura ed estrapolazione.

Il Catasto può essere strumento di supporto diretto: è ad esempio possibile estrarre dei file traccia utilizzabili su dispositivi mobili e, tramite software come Osmand, avere un aiuto sul campo per il riconoscimento e/o avvicinamento degli/agli ingressi, nonché arrivare all’aggiornamento diretto del dato catastale.

Interessante l’approccio a diversi testi messi a disposizione in forma cartacea, quali “Osservazioni e misure del Gruppo della Grigna”, di Enzo De Michele con uno studio del 1961, a conferma che la lettura – e la rilettura, con diversa mente – dei punti di vista di altre persone non può che accrescere curiosità e conoscenze.

La necessità di condividere dati e risultati ha portato il discorso sulla comunicazione, che risponda alla duplice finalità di essere nel contempo archivio digitale e strumento di conoscenza, dove reperire informazioni e condividere iniziative e risultati.

Si è parlato di Scintilena ed anche del portale Speleolombardia, ambedue validi supporti per la divulgazione delle varie iniziative provenienti dagli speleologi.

Il discorso è andato sulle temperature, con il giovane progetto condiviso Cave Therm, e sui tracciamenti.

E’ stato introdotto il NASO, il dispositivo di rilevazione olfattiva (AirDataLogger o meglio Fluxylogger, come lo chiama il suo ideatore, Alessandro Vernassa – link https://github.com/speleoalex/opsdatalogger), che può rilevare alcune sostanze allo stato gassoso utilizzabili per tracciamenti aeriformi.

Lele ha contribuito mostrando uno dei tre apparecchi da lui autocostruiti, del costo unitario di circa € 60,00 (con power bank – foto 1).

Marco Corvi e Maurizio MIragoli hanno spiegato finalità e modalità dei tracciamenti aerei e degli strumenti ad oggi utilizzati in ambito speleologico, arrivando a parlare della restituzione dei dati in diagrammi e della loro interpretazione, ricavando portata e volume mediante formule derivate dalla bibliografia medica.

Ancora, è emersa la necessità di formazione teorica ed anche pratica, sul campo, per coniugare la passione che anima ogni speleologo alle competenze tecniche e scientifiche: un binomio utile perché le esplorazioni diventino anche un’attività con approccio scientifico.

Hanno parlato in tanti, ed è stato gradito l’intervento di tutti: in InGrigna la regola è l’accoglienza.

C’è stato anche il valore aggiunto dell’intermezzo, a base di patole (ravioli di Esino), lasagne, gnocchi e torte salate home made, formaggi del Rifugio Bogani, vino del Conero e non solo, con un pensiero ad Alfredo Bini, Adriano Vanin e Alberto Buzio: il loro cuore batteva all’unisono con la Grigna.

Una giornata piena e ricca di immagini e spiegazioni, di idee ed obiettivi.

L’incontro avrà un seguito molto presto, probabilmente già a gennaio, per condividere notizie e risultati.

Si attende con ansia il prossimo incontro, a gennaio: e fin da ora si invitano gli interessati a partecipare.

Non sarà un corso, ma una tavola rotonda aperta a tutti, con il comune denominatore del desiderio di conoscere qualcosa in più e di condividere entusiasmo e informazioni.

Stay Tuned!

Marina Abisso

SpeleoClub Ribaldone

InGrigna

foto 1 NASO autocostruito e una sorridente Simona Manzini – di Marina Abisso

foto 2 i fogli geologici CARG (cartografia geologica e geotematica) di ISPRA in mappa di Google Earth – di Damiano Montrasio

foto 3 intermezzo gastronomico home made – di Marina Abisso

Bibliografia:

“Osservazioni e misure del Gruppo della Grigna”, Enzo De Michele, 1961

“Considerazioni sul margine settentrionale del Gruppo della Grigna”, Renato Gianotti – estratto da Atti dell’Istituto Geologico dell’Università di Pavia” – 1968

“Itinerari geologici nel Gruppo delle Grigna”, Pompeo Casati ed Alfredo Bini – CAI – 1982

K. M. Zierler “Theoretical basis of indicator dilution method for measuring flow and volume” – Circulation Research – vol. X March 1962 – 393-407

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