Grandi notizie dalla Sicilia: già a gennaio 2025 il Campo invernale del Progetto Madonie SuttaSupra aveva rivelato nuove gallerie e opportunità di ricerca (Scintilena https://www.scintilena.com/esplorazioni-speleologiche-nelle-madonie-una-nuova-galleria-ventosa-in-grotta-petrini-a-isnello/01/07/). Era stato ospitato nella cornice naturale del Parco delle Madonie, ad Isnello, adagiato tra le pieghe di una vallata, sotto la mole della Montagna Grande.
Il Progetto Madonie SuttaSupra è stato avviato nel 2015 dal Gruppo Speleologico Siracusano e dallo Speleo Club Ibleo di Ragusa, per individuare, esplorare e documentare le cavità delle Madonie: quelle Madonie che, sottoposte dagli eventi geologici a spinte orogenetiche, hanno dato vita ad un assetto di masse rocciose frastagliate e contorte, determinando uno dei paesaggi più belli della Sicilia.
Il 17 marzo le novità: Giuseppe Spit Spitaleri aggiorna la lista Speleo-it descrivendo l’Abisso Petrusi, star delle esplorazioni sulle montagne carbonatiche più elevate della Sicilia, che sfiorano i 2000 metri di altitudine. Ecco il posto originale.
“Attratti dai calcari grigi triassici madoniti da sempre, li perlustriamo sistematicamente da circa un decennio, trasversalmente, attraverso il progetto esplorativo Madonie Suttasupra.
Un accanimento, tutt’altro che terapeutico, che negli anni ha avuto il suo centro naturale nella cavità che ha formato la maggior parte degli speleologi siciliani: l’Abisso del Vento, che si sviluppa nella parte settentrionale di Cozzo Balatelli (Isnello – PA), un rilievo che sfiora i 1000 metri di altitudine e che si congiunge al massiccio del Carbonara (1979 m. s.l.m.) da sud ovest.
Che il Balatelli potesse celare al suo interno delle cavità naturali lo aveva già scritto nel 1899 il presbitero Cristoforo Grisanti, che pubblicò il manoscritto “Folklore di Isnello. Usi, credenze, proverbi e racconti popolari” e descrisse gli “scrosci”, ovvero gli intensi rumori di acqua che si potevano sentire avvicinandosi alle rocce in alcuni settori del cozzo.
L’Abisso del Vento era uno di questi “scrosci”, ma non nascondeva i fiumi sotterranei auspicati, bensì possenti getti d’aria che attraversano un sistema di gallerie e pozzi per 4 chilometri di sviluppo circa.

Seguendo le indicazioni del Grisanti, abbiamo recentemente individuato un altro ‘scroscio’ nei pressi di contrada Petrusi, una depressione colma di detriti che si trova a meno di un chilometro in linea d’aria dall’Abisso del Vento verso sud e che soffiava parecchio”.
Si segue l’aria, superando una strettoia dopo l’altra: trascorsi quasi due anni e superati molti passaggi angusti, il lavoro congiunto degli speleologi del Progetto Madonie SuttaSupra, trainato dal Gruppo Speleologico Siracusano e dallo Speleo Club Ibleo, ha portato alla scoperta di un nuovo abisso in Sicilia, esplorato finora “per circa mezzo chilometro: quasi un centinaio di metri di profondità”!
Sono davvero tanti i cantieri da completare, veri e propri fronti aperti, ma il nuovo abisso era l’obiettivo che il progetto persegue da tempo!
“Nuove prospettive, continua Giuseppe, potrebbero svilupparsi anche in altre cavità scoperte negli ultimi anni sugli altipiani del massiccio del Carbonara, altre storie madonite da raccontare”.
Le Madonie continuano a svelare i loro segreti sotterranei: ogni scoperta è un nuovo inizio per l’esplorazione.
Allora, parafrasando lo speleo Spit e la cantautrice Alex AllyFy insieme: Fozza Dduocu, figli del vulcano più bello del mondo!