Un’associazione di volontari abruzzesi impegnata nella valorizzazione del patrimonio minerario e industriale della Majella

Il Gruppo di Ricerca di Archeologia Industriale della Majella (GRAIM) ha ottenuto un prestigioso riconoscimento sul sito della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara, dove è stata creata una pagina dedicata alla descrizione delle attività svolte dall’associazione.

Il GRAIM è un’associazione costituita in forma orale nel 2014 con il nome “Miniere della Majella” e rinominata nel 2015 in “Gruppo di Ricerca di Archeologia Industriale della Majella – GRAIM” in seguito alla scoperta della Grotta della Lupa e all’estendersi della ricerca sull’attività mineraria, all’importanza dei risultati ottenuti e alla sentita necessità di condivisione.

L’associazione vede la presenza di esploratori del territorio, speleologi e studiosi referenti anche di associazioni diverse; il gruppo, così eterogeneo, è sinergia di competenze, di esperienze e di collaborazione in un’area d’influenza geografica e tematica piuttosto ampia.

Le ricerche del GRAIM si sono estese in tante direzioni, negli archivi comunali e catastali, nelle biblioteche, sul web e, soprattutto, nei piccoli centri, ascoltando le testimonianze degli anziani testimoni del periodo minerario.

Lo scopo è di ricostruire la memoria storica dell’attività estrattiva sulla Maiella di cui si vanno perdendo le tracce.

Il versante del massiccio compreso tra Scafa, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Manoppello, Lettomanoppello, Abbateggio e Roccamorice, ma anche Tocco da Casauria, Caramanico, Turrivalignani, Bolognano, Serramonacesca e Popoli Terme, è di particolare interesse storico-archeologico-industriale perché ha visto svilupparsi negli ultimi due secoli successivi un’intensa attività mineraria; iniziata grazie all’attività pionieristica di piccoli imprenditori locali, tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento, venne organizzata in forma industriale e fece del bacino della Maiella uno dei giacimenti di rocce asfaltiche e rocce bituminosetra i più importanti d’Italia e vide l’interessamento di molteplici aziende minerarie soprattutto straniere tra le quali è necessario ricordare almeno la tedesca REH e C., e l’inglese NAC, assorbite nel corso degli anni dall’italiana SAMA.

L’eredità di questa grandiosa attività estrattiva, è custodita nelle memorie dell’ultima generazione di minatori e nelle testimonianze archeologiche e documentali: restano centinaia di gallerie sotterranee strutturate anche su molteplici livelli sovrapposti, chilometri di binari, carrelli, bunker sotterranei, montacarichi, tramogge, stazioni di carico, stabilimenti e centrali idroelettriche, il tutto inesorabilmente abbandonato a sé stesso.

La meravigliosa testimonianza dell’alacre e duro lavoro dei minatori d’Abruzzo va scomparendo perché la montagna si sta riappropriando del suo territorio cancellando a poco a poco le tracce del vissuto umano legato all’estrazione mineraria.

La certosina ricerca storica e la sistematica esplorazione speleologica ci ha permesso di ritrovare e documentare la parte ipogea di circa venti complessi minerari di rocce bituminose e rocce asfaltiche, oramai tutti praticamente dismessi ed abbandonati.

Le esplorazioni profonde sono state condotte dallo Speleo Club Chieti e in collaborazione con altri gruppi speleologici abruzzesi.

Sono stati catalogati oltre cento ingressi tra miniere e sondaggi accessibili e non; all’interno di un’antica miniera è stata scoperta ed esplorata la GROTTA DELLA LUPA, (tutt’ora oggetto di studi universitari a cui il GRAIM sta partecipando).

La ricerca del GRAIM si è estesa all’intero territorio abruzzese verso le miniere di lignite, di bauxite, di ferro e di marna da cemento.

Il GRAIM ha partecipato e organizzato direttamente numerosi convegni e serate divulgative – oltre 70 – per condividere con cittadini ed amministrazioni gli esiti della ricerca, al fine di sensibilizzare le comunità all’apprezzamento del valore della riscoperta della storia e promuovere una valorizzazione sostenibile dei siti stessi.

Il GRAIM è autorizzato formalmente dalla Regione Abruzzo – Ufficio Risorse Estrattive del Territorio per avvicinamento e sopralluogo ai siti di interesse minerario ai fini di studio ed informazione su tutto il territorio abruzzese, dall’Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Abruzzo e Molise, dal Parco Nazionale della Maiella e dal Parco Naturale Regionale Sirente Velino, per i territori di loro competenza; inoltre è in essere un accordo per la tutela del patrimonio sotterraneo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara.

Il GRAIM ha partecipato in Regione Abruzzo alle audizioni degli esperti in riferimento alla legge regionale n. 7 del 13 aprile 2022 per la valorizzazione delle miniere dismesse.

Le attività del GRAIM sono patrocinate dalla Federazione Speleologica Abruzzese.

Le esplorazioni profonde in ambiente speleologico impervio sono state condotte dagli speleologi dello Speleo Club Chieti, alcuni di essi sono membri effettivi del GRAIM, in collaborazione con altri gruppi speleologici; i report video-fotografici sono a cura di MA LiGHT Photo Underground e uPIX Fotografia Ipogea, gruppi che contano appartenenze all’interno del GRAIM stesso.

Il riconoscimento ottenuto dal GRAIM sul sito della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara è un importante traguardo per l’associazione, che da anni si impegna nella valorizzazione del patrimonio minerario e industriale della Majella.

Grazie al lavoro di ricerca e di divulgazione svolto dal GRAIM, sempre più persone stanno riscoprendo l’importanza di questo patrimonio storico e culturale, che rappresenta un’eredità preziosa per le generazioni future.

Link al sito della Soprintendenza: https://sabapchpe.beniculturali.it/attivita/sub-attivita/convenzioni/graim/

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