Il 21 maggio 2025 a Bergamo la proiezione del film di Giorgio Tomasi sul dramma speleologico del 1966
Il 21 maggio 2025, alle ore 21, presso la Sala Cinematografica Schermo Bianco di Bergamo (via Daste e Spalenga 13), sarà proiettato Quasi senza fine, il film diretto da Giorgio Tomasi che racconta la tragica esplorazione al Buco del Castello avvenuta il 25 aprile 1966[1][8].
La drammatica esplorazione speleologica al Buco del Castello e il soccorso
La pellicola narra, attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti, la disavventura di un gruppo di speleologi bolognesi bloccati da una piena improvvisa nelle Prealpi Bergamasche.
Durante l’intervento di soccorso, due soccorritori, Luigi Donini e Carlo Pelagalli, persero la vita tentando di portare aiuto agli esploratori intrappolati[1][8].
Donini, studente di Scienze Naturali e speleologo, e Pelagalli, anch’egli speleologo e studente universitario, erano membri attivi dell’Unione Speleologica Bolognese.
La loro morte segnò profondamente la comunità speleologica italiana.
Un altro soccorritore, Gianni Ribaldone, riuscì a salvare un ferito trasportandolo attraverso il muro d’acqua, azione per cui ricevette la Medaglia d’Oro al Valor Civile, riconoscimento conferito anche alla memoria di Donini e Pelagalli[1].
Il valore storico e il patrocinio dell’evento dedicato alla speleologia
La tragedia del Buco del Castello rappresenta una pietra miliare nella storia del soccorso speleologico italiano, essendo uno dei primi interventi del neonato Soccorso Speleologico che, nel 1968, si fuse con il Soccorso Alpino formando il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS)[1].
La proiezione è patrocinata dalla Provincia di Bergamo, dalla Società Speleologica Italiana (SSI ETS), dalla Federazione Speleologica Lombarda (FSLo) e dal Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), sottolineando l’importanza dell’evento per la memoria storica e la cultura speleologica[1][8].
Le riprese e il racconto del film “Quasi senza fine” per la divulgazione speleologica
Le riprese sono state realizzate all’interno della grotta con la collaborazione di volontari della IX Delegazione Speleologica Lombarda, che hanno ricreato le condizioni dell’epoca per rendere omaggio ai protagonisti.
Il film restituisce un racconto intenso e coinvolgente, volto a mantenere viva la memoria di una delle pagine più significative della speleologia italiana[1].
Il Buco del Castello: storia e memoria nella speleologia italiana
Scoperto nel 1956, il Buco del Castello è una grotta delle Prealpi Bergamasche che nel 1962 era stata esplorata fino a -300 metri.
L’incidente del 1966, con la tragedia dei soccorritori Donini e Pelagalli, ha segnato profondamente la storia speleologica locale e nazionale, diventando un simbolo del coraggio e del sacrificio nella pratica speleologica e nel soccorso[1].
L’evento del 21 maggio 2025 a Bergamo rappresenta un momento di riflessione e ricordo per la comunità speleologica e per tutti gli appassionati, offrendo un’occasione per approfondire la storia del soccorso speleologico italiano e onorare la memoria di chi ha dato la vita in nome della solidarietà e della passione per l’esplorazione sotterranea.
Fonti
[1] “Quasi senza fine”: a Bergamo il 21 maggio – Scintilena https://www.scintilena.com/quasi-senza-fine-il-dramma-degli-speleologi-bolognesi/05/04/
[2] La Scintilena – FEDERAZIONE SPELEOLOGICA VENETA http://www.speleologiaveneta.it/index.php/la-scintilena
[
[8] QUASI SENZA FINE – Federazione Speleologica Lombarda https://speleolombardia.wordpress.com/2025/05/13/quasi-senza-fine/