La Regione Umbria promuove i cammini religiosi e naturalistici, ma consente ai veicoli a motore di percorrere i sentieri. Il Cai chiede una revisione della legge.

Nella foto di copertina, Scatolini è un classico esempio di abitante dell’Umbria

Peggio della Provincia di Trento che ammazza gli orsi, in Umbria sentieri liberi alla circolazione di mezzi a motore per colpa di una leghista toscana.

L’Umbria è stata presentata dalla Santanchè come una terra di cammini, di turismo lento e sostenibile, ma allo stesso tempo apre le porte ai veicoli a motore sui sentieri e sulle strade di servizio montane.

Il consiglio mio ai camminatori è di evitare di passare in Umbria e di camminare sulla Via Francigena nella quiete delle colline toscane.

Anche il CAI Umbria denuncia, in un comunicato troppo addolcito, la contraddizione dei politici umbri che promuovono il turismo lento sugli stessi sentieri dove sgommeranno Quad e enduristi con somma gioia dei cacciatori, che finalmente potranno abbandonare le loro cartucce sparate anche in luoghi finora per loro irraggiungibili.

Una leghista in consiglio regionale, che non è neanche umbra, regala ‘il cuore verde d’Ttalia’ alle orde barbariche di gente che manco si rende conto dell’immenso valore naturalistico delle nostre montagne.

Così con una legge fatta apposta per raccogliere voti da certa gente, la leghista strappa consensi.

‘Mo l’ortica se lamenta de lu culu’

Non c’è detto migliore di questo fantastico adagio ternano, per raccontare la farsa in cui la leghista si lamenta dei pochi insulti presi durante una manifestazione che si è svolta a Perugia sabato scorso a cui hanno partecipato un migliaio di camminatori, escursionisti e gente pacifica a cui sta a cuore la natura.

La leghista, quella del partito di Bossi, di Borghezio, del Capitone, che sta al governo con La Russa, si lamenta degli insulti.

L’ortica che se lamenta de lu culu e i bravi e buoni cacciatori che se non fosse per loro si sarebbero chiusi i sentieri. Come se fosse un male che molte zone diventassero inaccessibili. Come se non ci fosse l’opera volontaria e gratuita di gente che traccia i sentieri e li mette a disposizione di tutti.

Sono ben visibili ovunque i danni provocati sui sentieri dalle moto che tutti i sabati e domenica sfrecciano tra le montagne. Fino a ieri illegalmente, oggi avallati dalla destra.

Solchi profondi impercorribili a piedi e impossibili per le biciclette, che i pedali si incastrano dentro i solchi. Guai a incontrarli, puzza, rumore e arroganza, targa smontata e casco in testa per non farsi identificare.

Escursionisti, camminatori, girate al largo, l’Umbria Verde non c’è più. Non vi vogliamo, andate sulla Francigena, fuori dall’Umbria. Passate per le Marche, non svalicate di qua ad Ovest della cresta degli Appennini, non ci sono buoni sentieri da percorrere a piedi.

E la Sinistra? Niente, non se ne sono neanche accorti, troppo impegnati in altre manovre, forse il verde dell’Umbria che gli interessa è quello delle foglie della vigna di D’Alema.

Andrea Scatolini – Associazione ‘La Scintilena’

6 pensiero su “Turismo lento, il consiglio di Scintilena ai camminatori: Non venite in Umbria”
  1. Ci andavano già coi divieti, figurarsi adesso;
    tanto i cartelli li fucilano a pallettoni, la forestale è inesistente. Una volta chiamai i carabinieri per un manipolo di moto senza targa, mi risposero che forse erano 50cc.

  2. Grazie. Articolo incisivo per ciò che serve per una critica oggettiva e dura della gravissima contraddizione di una politica di bassissimo livello che legifera, da una parte con la Santanche’ i CAMMINI come progetto interregionale, e dall’altra esautora ogni positiva ricaduta dello stesso progetto con l’approvazione dell’emendamento dell’assessore leghista veneta!!! Tutto per la massima raccolta voti all’insegna della più grande spudoratezza: lato “pulito”, vanificato dalla ricerca voti nella piccola UMBRIA (con la speranza che questa seconda questua passi inosservata!!!) dei cacciatori e degli enduristi senza targa e con il casco, pronti all’occorrenza a provocare la morte “sul colpo” di innocenti escursionisti, rimanendo impuniti!!!
    POTRESTI PROPORRE il tuo articolo a qualche redazione NAZIONALE di quotidiani? GRAZIE mille.
    Patrizia Sargentini CAI PERUGIA patrizia.sargentini1@gmail.com

    1. Andiamoci piano per favore, sono 40 anni che faccio enduro e non ho mai investito né ucciso qualcuno. Non mi reputo un delinquente. Tutta questa storia nasce per ragioni strettamente legate ad interessi economici di grandi aziende e potenti associazioni che non hanno nulla a che fare con noi. Io preferirei molto continuare a scorrazzare nell’illegalità e con la targa coperta.

    1. Perfettamente d’accordo, non c’è argomento dove questi cialtroni non riescano a dimostrare di essere miopi, arroganti, ignoranti e sempre in malafede

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