Il Gruppo Speleologico Valli del Vipacco presenta gli sviluppi della ricerca sulle maree ipogee e gli effetti gravitazionali sulle acque sotterranee al III Congresso Triennale per Titolati e Qualificati ST del CAI.
Il progetto “Maree Ipogee”: obiettivi e contesto scientifico
Il progetto “Maree Ipogee” rappresenta un’indagine scientifica dedicata ai possibili effetti delle maree gravitazionali sulle acque sotterranee, con particolare attenzione a quelle non comunicanti con il mare.
Il fenomeno delle maree marine, noto per la sua origine dovuta all’attrazione gravitazionale di Luna e Sole, trova un analogo meno evidente nella marea terrestre, che interessa anche la parte solida del pianeta.
L’azione gravitazionale sulle acque ipogee, invece, è ancora poco compresa e costituisce il fulcro della ricerca presentata dal GSVV al congresso CAI di Pordenone.
Il progetto nasce nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Speleo Dentro” del Club Alpino Italiano, coinvolgendo circa 80 speleologi da tutta Italia.
L’obiettivo principale è verificare se anche le acque ipogee, prive di collegamento diretto con il mare, siano soggette a oscillazioni mareali rilevanti.
Metodologie di indagine nelle grotte italiane
La ricerca sulle maree ipogee si svolge in alcune delle più significative grotte italiane: Grotta di Villasmundo (SR), Grotta Rotolo (BR, BA), Grotte Nuovi Orizzonti (VA), Grotta Punta degli Stretti (GR) e Grotta di Frasassi (AN).
Le sonde di monitoraggio sono state installate nelle prime quattro cavità, scelte per la possibilità di raggiungere il livello freatico e la sconnessione dal cuneo salino.
La Grotta di Punta degli Stretti, in comunicazione diretta con il mare, viene utilizzata come banco di prova per la strumentazione e i metodi di analisi.
Le sonde, installate sia in aria che in acqua, registrano dati di pressione e temperatura per almeno un anno, consentendo di ottenere serie storiche utili all’analisi delle fluttuazioni di livello.
Analisi dei dati: frequenze mareali e interpretazione
I dati raccolti verranno analizzati tramite trasformata di Fourier per individuare eventuali segnali periodici riconducibili alle maree ipogee, in particolare con un periodo di circa 12 ore e 25 minuti, tipico delle maree lunari.
L’analisi nel dominio delle frequenze permette di distinguere le cause delle variazioni del livello dell’acqua, separando l’effetto mareale da altre possibili influenze.
Se verranno riscontrate oscillazioni significative, la ricerca si concentrerà su alcune domande chiave:
- L’ampiezza delle maree ipogee è correlata al volume della falda o alle caratteristiche geologiche del territorio?
- Le maree possono aiutare a distinguere tra livello freatico e laghi pensili?
- Nelle grotte costiere, fino a che distanza il mare influenza le acque sotterranee?
- È possibile dedurre informazioni geologiche dalla relazione tra distanza dalla costa e ampiezza delle maree?
Installazioni e prime attività nelle grotte di Frasassi e Rotolo
Alla Grotta di Frasassi, una delle più estese d’Italia, le sonde sono state posizionate nel Lago dello Svizzero, caratterizzato da uno strato superficiale di acqua dolce sovrastante acqua solfurea.
La scelta è motivata dalla facilità di accesso, dalla grandezza e profondità del lago e dalla distanza contenuta dall’ingresso.
Nella Grotta Rotolo, la più profonda della Puglia, le sonde sono state installate in prossimità della falda idrica, a circa 265 metri di profondità.
Questa cavità offre un accesso diretto alle acque sotterranee permanenti, rendendola ideale per il monitoraggio delle maree ipogee.
Strumentazione e tecniche di monitoraggio delle maree ipogee
Il progetto “Maree Ipogee” si basa sull’utilizzo di data logger per la misurazione delle variazioni di livello dell’acqua, sfruttando la legge di Stevino per determinare la profondità.
Le sonde Baro-Diver e TD-Diver, installate in apposite scatole protettive, consentono di acquisire dati precisi e affidabili sia in aria che in acqua.
La durata della campagna di acquisizione è prevista in almeno un anno per garantire una base dati solida per l’analisi.
Prospettive future e collaborazione tra speleologi
Il progetto “Maree Ipogee” rappresenta un esempio di collaborazione tra speleologi, ricercatori e tecnici, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza delle dinamiche idrogeologiche sotterranee.
La partecipazione del GSVV al congresso CAI di Pordenone costituisce un’occasione per condividere i primi risultati, promuovere il confronto scientifico e favorire nuove collaborazioni nel settore della speleologia e dell’idrogeologia sotterranea.
La ricerca sulle maree ipogee, ancora in fase di acquisizione dati, potrebbe aprire nuove prospettive nello studio delle acque sotterranee e nella comprensione delle interazioni tra geologia, idrologia e fenomeni gravitazionali.
Fonti:
[4] [PDF] 2° Congresso Triennale dei Titolati e Qualificati di Speleologia … – CAI https://archivio.cai.it/wp-content/uploads/2022/10/Booklet-Congresso-Padova.pdf